IdV: scuole, si rinvia l’apertura o no?
L’Aquila – Mentre nella maggior parte del paese si torna a scuola, con tanti problemi, a L’Aquila si è in mezzo al guado e nessuno ha certezze. Il coordinamento comunale dell’Italia dei Valori, presieduto dal segretario comunale Orlando Cetrullo, invita la Protezione Civile, gli Enti Locali e l’Ufficio scolastico regionale “a fare chiarezza al più presto sulla data di riapertura delle scuole aquilane attraverso un crono programma dettagliato per ogni singola scuola con il quale informare i
cittadini sulla data certa di riapertura”.
Secondo l’IdV “è palese che la riapertura dell’anno scolastico, più volte annunciata per il 21 settembre, slitterà per diversi istituti sia per i lavori di riparazione ancora in atto, sia per lo stato di avanzamento dei lavori di costruzione di molti dei nuovi moduli antisismici (Musp) che non potranno certo essere completati per quella data.
Perché allora non prendere in considerazione l’ipotesi di posticipare di 15/20 giorni l’apertura della scuole per agevolare il trasferimento degli uffici, le operazioni di arredo, la sistemazione delle aree e della viabilità evitando uno stillicidio di aperture differenziate che creerebbero solo disagi per le famiglie? In questo modo si darebbe anche un po’ più di respiro ai tantissimi cittadini che hanno iscritto i propri figli nelle scuole dell’Aquila, testimoniando così la loro volontà a rientrare in città , ma che non hanno ancora una casa e saranno comunque costretti per mesi ad un pendolarismo con la costa e altre zone della regione. Con quali disagi per i ragazzi? Inoltre ci sembra di vitale importanza realizzare in tempi veloci i lavori
necessari per il miglioramento della viabilità proprio in relazione alle scuole, senza i quali la circolazione di bus navetta e autobus di linea appare quanto meno problematica”.
IN ITALIA – Qualche istituto aveva gia’ iniziato le lezioni ma da oggi il grosso degli studenti italiani torna sui banchi di scuola. Riaprono le aule ma sul fronte del lavoro e’ tempesta: oggi, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico per otto milioni di ragazzi, sono in programma manifestazioni, presidi, sit-in di protesta contro la politica dei tagli intrapresa dal governo.
A scendere in piazza sono i lavoratori precari: soprattutto quelli che vedono minacciato il posto di lavoro a seguito della decurtazione di 42.00 cattedre e di 15.000 posti di personale Ata adottati gia’ da quest’anno. Ed e’ solo l’inizio, perche’ secondo quanto stabilito dall’ultima Finanziaria, i tagli e il ridimensionamento proseguiranno nei prossimi due anni fino ad ottenere una riduzione degli organici del 15%.
E alla fine dei conti, tra tagli, esuberi e prepensionamenti in 27 mila si ritroveranno senza una supplenza.
La Gilda degli insegnanti sara’ a piazza San Marco, a Roma, oggi, con un presidio che chiede al governo ”risposte concrete per tutti i precari”, occupazioni e manifestazioni vengono organizzate anche dalla Cgil e dai precari che da tutta Italia si stanno concentrando sul ministero di Viale Trastevere, mentre i Cobas della scuola organizzano manifestazioni nelle principali citta’.
E intanto il Codacons ha denunciato il ministro Gelmini per ”classi superaffollate” tirando in ballo la sicurezza e le norme antincendio che prevedono classi di massimo 26 alunni: ”E’ dal 1971 che e’ previsto un limite massimo di alunni per ogni classe – denuncia il presidente, Carlo Rienzi -. Prevedere adesso classi di 30 o 40 alunni e’ una vera e propria follia che fa correre inutili rischi a studenti e insegnanti”.
Il ministro Gelmini, dal canto suo, va dritta per la sua strada e difende la sua riforma che riporta il maestro unico o prevalente alle elementari, reintroduce il voto in condotta e abolisce i giudizi tornando ai voti numerici alle medie e al liceo. E ieri ha diffuso un messaggio di buon anno scolastico agli studenti augurando loro ”in bocca al lupo per un buon anno scolastico: la scuola e’ una cosa bella- ha detto – a scuola si conoscono i migliori amici della tua vita”.
(Ndr) -Anche a noi, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, risulta che l’apertura delle scuole potrebbe subire un rinvio, al quale si sta pensando già da diversi giorni. L’assessore D’Innocenzo parlò di una conferenza dei servizi che avrebbe dovuto assumere una decisione. Siamo al 13 settembre e di decisioni non si ha notizia. Dicano se il rinvio ci sarà o non ci sarà , così le famiglie sapranno cosa aspettarsi. Il silenzio degli indecisi e dei temporeggiatori, come sempre, è il male peggiore. (Nella foto: La Ministra Maria Stella Gelmini)
Non c'è ancora nessun commento.