Poste Ofena prese d’assalto dalla gente


Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa: “Lo avevamo già previsto questa situazione che oggi si è verificato nell’ufficio postale di Ofena, non appena si è venuti a conoscenza della comunicazione della riduzione dei giorni di apertura.
Subito abbiamo scritto al Prefetto, ma ad oggi nulla è stato fatto. Questa mattina, il pienone nell’ufficio postale, tanto da far intervenire i carabinieri. Alcuni cittadini hanno preferito tornare a casa senza poter fare le operazioni previste, forse per clemenza verso l’impiegato, altri hanno aspettato per circa due ore dopo la chiusura. Oltre tutto il sabato l’orario è ridotto di un ora, le poste chiudono alle 12:45; la foto allegata mostra la fila all’interno.
La riduzione dei giorni per i cittadini di Ofena è un vero e proprio disagio, molti stanno pensando di spostare tutto nella banca confinante. Tutti trovano assurda questa decisione, visto che per anni le poste ha fatto una campagna promozionale per l’apertura dei conti correnti, facendo diventare la posta una banca, convincendo le persone divulgando la seguente frase: la posta è aperta anche il sabato, mentre la banca no, avrete più servizi, aprite il controcorrente avrete anche gli assegni ecc. Questo è rimbalzato per anni nelle orecchie dei cittadini, fino a convincerli. Oggi questo servizio lo vedono ridotto di gran lunga superiore a quello che la banca offre. Sono state inoltrate alcune richieste per il posizionamento del postamat, una cosa che avrebbe potuto ridurre i disagi che gli ofenesi stanno vivendo, ma il risultato, è stato come parlare al vento. Contro questa decisione, gli ofenesi sono pronti a dare battaglia, mentre il comune ha promesso ai cittadini il ricorso al Tar. Quello che fa rabbia, è che le poste percepisce dallo Stato un contributo di circa 600 milioni di euro per garantire il presidio su tutto il territorio nazionale. Una cosa vergognosa, visto che i cittadini di questi piccoli centri, per pagare le tasse sono uguali ai loro colleghi delle città, mentre si vedono meno i servizi e quando ci sono, sono sempre più scadenti. I piccoli centri montani, grazie a questa politica miope, rischiano di scomparire del tutto: vedi l’abolizione delle stazioni di comando della Forestale dello stato e di altri uffici, accentrati, anzi asserragliati nelle città, dove muoversi e trovare un parcheggio è impossibile. Si spera che gli organi sovra comunali si ravvedano e prendono serie decisioni, al fine di trattamento equo per i cittadini di questi paesini sperduti, dove la vita è particolarmente difficile viverla. Attendiamo fiduciosi l’impegno del nuovo Prefetto”.


01 Dicembre 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati