Concorsone, ora ricontiamo le pecore: dubbi sugli strani viavai dei libroni con i quiz
L’Aquila – Come scrivevamo ieri, nel concorsone ci sono tante cose che non appaiono del tutto limpide, come le descrive nei suoi comunicati il Formez, che proclama trasparenza e regolarità assolute. A molti non sembra che sia esattamente così e, come aveva preannunciato, Gianfranco Giuliante sciorina una serie di elementi che suscitano dubbi. Prima di tutto, l’annuncio di nuove denunce in Procura che saranno presentate nei prossimi giorni. Con Giuliante, erano in conferenza stampa anche numerosi precari che nella preselezione sono stati azzerati: segati, come dicono alcuni di loro.
Il punto dolente sono i “libroni£ dei quiz, che in gran numero sono usciti dagli ambienti del concorsone, e non avrebbero potuto, se davvero ci fossero stati controlli rigidi, come afferma il Formez. Giuliante ne aveva diversi di fronte a sè, sul tavolo. Dunque, quale rigore? Delle tante presunte irregolarità e stranezze avvenute durante le prove, riferiranno nel loro esposto i concorrenti per niente convinti che tutto sia andato in modo regolare. Perchè tutti i “libroni” non sono stati ritirati ad ognuno dei concorrenti nel momento della consegna degli elaborati? Giuliante ha ricordato che i controlli sono diventati rigidi, ma solo nell’ultimo giorno della preselezione. Non convince, inoltre, l’alto punteggio conseguito da diversi concorrenti che puntavano a lavorare, in futuro, per il Governo. Rispondere a tutti i 70 quiz nei tempi dati era difficilissimo per chiunque, o, secondo alcuni, praticamente impossibile. E’ singolare che la concentrazione di “geni” si sia riscontrata solo in alcune prove del concorsone.
Dopo il pascolo, si rientra nelle stalle: ora ricontiamo le pecore. E la parola passa alla magistratura, non solo in merito alle centinaia di ricorsi al TAR ancora pendenti, ma anche per diradare nebbie e incertezze che, a parere di molti, anzichè dissolversi, sembrano addensarsi.
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