Assurdità dei dati, c’è chi dice che l’occupazione cresce in Abruzzo
Pescara – NUMERI IN CONTRASTO CON LA DRAMMATICA REALTA’ E GLI ANNUNCI DI FORTI TAGLI – Sarà difficile farlo credere (e la politica dovrebbe rendersene conto, invece di ostentare ottimismo) ai precari e a chi ha perso, o sta per perdere, il lavoro (eclatanti i casi Micron e Sixty, ma non sono certo i soli in Abruzzo), ma le ultime rilevazioni trimestrali Istat sull’occupazione “fanno registrare in Abruzzo un aumento di 1000 unita’ rispetto al trimestre precedente e si passa da 507 mila occupati a 508 mila. La nostra regione conferma una sostanziale tenuta”. Sono dati ufficiali e forse contengono anche indicazioni ingannevoli: si considera occupato anche chi lavora magari per una settimana o viene sottopagato e spremuto come un limone.
I dati Istat sono stati commentati dall’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto “Lavorare in Abruzzo 3″, l’avviso pubblico (di cui riferiamo altrove nel giornale) per i nuovi bonus assunzionali che creeranno, secondo le stime, 600 nuovi posti di lavoro. “Il dato per quello che e’ – ha spiegato meglio Gatti – parla di un tasso di disoccupazione che in Abruzzo e’ piu’ basso della media italiana, attestandosi al 9,5 per cento contro il 9,8″. Per l’Assessore si tratta di una notizia “incoraggiante ma che certo non ci fa dimenticare il preoccupante annuncio dei 700 esuberi alla Micron, o le altre vertenze abruzzesi. Certo e’ che i progetti Lavorare in Abruzzo 1 e 2 hanno dato risposte concrete ed efficaci sul fronte dell’incremento di nuova occupazione per 3000 persone e altri progetti hanno trovato nelle imprese abruzzesi un valido riscontro. Non siamo fuori dal tunnel – conclude Gatti – per questo il nostro impegno, per tamponare l’emorragia di posti di lavoro, e’ continuo”.
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