“Tassa sulla sanità , una vergogna” – E dal 15 sfollati sulla costa senza assistenza
L’Aquila – “È davvero una vergogna dover continuare a pagare l’IRAP e il punto aggiuntivo per il debito sanitario in provincia dell’Aquila, senza che i cittadini ricevano in cambio un servizio efficiente. Mentre sono state congelate altre imposte, che in ogni caso si dovranno restituire dal 1 gennaio, il balzello regionale è rimasto. Se una popolazione terremotata deve continuare a pagare una tassa sulla sanità , anche in una circostanza così drammatica, allora ha ancora più diritto ad avere un ospedale che funzioni, con tutte le carte in regola. Se i servizi sanitari non vengono garantiti, allora i cittadini andrebbero esentati dal balzello” : è la denuncia di Stefania Pezzopane, che continua: “Che il San Salvatore versasse in condizioni di assoluta precarietà dopo il sisma, lo avevamo già denunciato nelle scorse settimane, richiedendo con urgenza un Consiglio regionale straordinario e l’adozione di un piano del diritto alla salute per l’emergenza e la ricostruzione. L’allarme lanciato nei giorni scorsi da due validissimi medici, che hanno lamentato l’inadeguatezza dei servizi e l’insufficienza dei posti letto, ce ne da’ un’ulteriore conferma e riporta al centro dell’attenzione l’emergenza sanità in provincia dell’Aquila e nel capoluogo di regione.
È inaccettabile l’atteggiamento assunto dalla Regione Abruzzo e dall’assessore regionale alla Sanità , che continuano a rifiutare un confronto con Provincia, enti locali, organizzazioni sindacali, sul futuro della sanità . La fase di emergenza va superata e vanno adottati strumenti di programmazione come un piano di rilancio, che assicuri alla struttura di Coppito posti letto sufficienti e servizi adeguati e un servizio sanitario capillare e diffuso su tutto il territorio provinciale.
I 460 posti previsti per Coppito dal Piano sanitario devono diventare una realtà e sono fondamentali, soprattutto se la Regione proseguirà sulla strada dell’aziendalizzazione. Attualmente di quei 460 posti, ne sono operativi solo 167. Troppo pochi per soddisfare le esigenze del bacino d’utenza. Troppo pochi per rassicurare gli aquilani, che si domandano che tipo di ospedale troveranno al loro rientro, se ci saranno reparti funzionali, se i servizi dislocati sulla costa saranno riportati a L’Aquila. Troppo poche le garanzie offerte ai medici e al peronale sanitario, che hanno continuato a prestare il loro servizio in tutti questi mesi in condizioni davvero inaccettabili. Non permetteremo che il terremoto diventi l’alibi per depotenziare la sanità nelle zone interne. È proprio qui e adesso che la gente ha bisogno di certezze”.
ASSISTENZA SULLA COSTA – All’allarme della Pezzopane, aggiungiamo anche il resto: le guardie mediche sulla costa comunicato in questi giorni agli sfollati residenti nell’Aquilano, attualmente abitanti in diversi centri adriatici, che dal 15 l’assistenza sanitaria sarà sospesa. In sostanza, viene detto ai pazienti, per prescrizioni dovrete rivolgervi al vostro medico di base, raggiungendolo a L’Aquila o dove si trova.
(Nella foto: L’ospedale dell’Aquila nel mese di luglio)
Non c'è ancora nessun commento.