“Viaggio da sempre, mai mi hanno controllato l’assicurazione dell’auto”
L’Aquila – In una recente conferenza sul traffico, a cura degli Automobile club d’Italia, è spuntata un’italianata di quelle che lasciano senza parole: accertato che nel nostro paese, almeno 4 milioni di veicoli circolano senza assicurazione, dei quali quasi 3 milioni di sono autovetture. Sì, le auto che abbiamo tutti sotto gli occhi ogni giorno.
Conseguenze? Prima di tutto, la conferma: siamo un paese di evasori, ladroni e anche pagliacci. In borghese ma, spesso, anche investiti di autorità e di poteri non esercitati. Poteri-doveri, spesso. Seconda cosa: le compagnie di assicurazione finiscono per far pagare ai loro clienti in mancati guadagni dovuti a una così massiccia evasione. Terza cosa, viviamo nel rischio di imbatterci o cozzare contro un non-assicurato, e allora sì che sono guai…
Ne parliamo con un automobilista che viaggia per necessità di lavoro, e con un assicuratore. Quest’ultimo conferma. Le compagnie, ovviamente, sanno che c’è una massa così enorme di evasori, e si regolano. Gli assicurati finiscono per pagare polizze più care di quanto dovrebbero costare e costano nel resto dell’Europa. Basta dare un’occhiata alle compagnie assicurative straniere e alle loro tariffe, navigando on line. L’auspicio dell’assicuratore è maggiore controllo, specie in città , da parte di tutte le forze dell’ordine. A lui risulta che a L’Aquila c’è gente che circola non da anni, ma da decenni, su auto mai assicurate, bazzicando solo strade urbane, dove i controlli sono pari a zero. Da sempre. O se sporadicamente ci sono, riguardano altro: mai l’assicurazione. E’ come il famoso triangolo obbligatorio: nessuno lo ha mai chiesto a nessuno.
L’automobilista viaggiatore, garantitogli l’anonimato, parla molto di più. Percorre più di mille km al mese sulle autostrade A-24 e A-25, da L’Aquila a Teramo, e da Bussi a Pescara, Ortona e Vasto. Quindi anche la A-14. E’ assicurato, ma in 15 anni nessuno gli ha mai chiesto se la sua auto era assicurata, nei rarissimi controlli in posti di blocco. Nessun vigile urbano lo ha mai fermato, chiedendogli documenti e assicurazione, ma solo “patente e libretto”. Nessun finanziere, carabiniere, agente forestale, poliziotto provinciale (ci sono anche quelli) o altro personaggi in divisa. Del resto, la cosa torna anche a molti altri: quando mai e dove una pattuglia chiede se l’auto è assicurata? Alzi la mano chi ha avuto controlli del genere.
Da questo stato di cose, che risponde al vero, e dal descrescente numero di controlli e posti di blocco (ormai la polizia non la si vede quasi più, e i vigili urbani sono figure ipotetiche, inesistenti, sparite), è deduzione logica capire come mai 3 milioni di vetture circolino senza assicurazione, e senza neppure ricevere sanzioni.
Ormai in tanti, ovunque e senza problemi, circolano a fari spenti, senza cintura, telefonando, superando i limiti di velocità e sorpassando senza segnalazione lampeggiante. Figuriamoci se pensano all’assicurazione…
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