Vecchioli: “Zona franca…”
L’Aquila – Dall’avv. Paolo Vecchioli riceviamo: “Zona franca… questo sarà il tormentone per i prossimi giorni e giù esperti di confindustria, artigianato, commercianti, imprenditori,politici e chi più ne ha ne metta in attesa che inizi la ripartenza dell’economia delle zone terremotate, già terremotata in sé e pre-sisma dalla disoccupazione sia di ritorno che giovanile delle zone interne ,con le poche fabbrichette in via di smobilitazione e/o di trasmigrazione aliunde nell’impotenza stupida ed incosciente dei politici sedicenti di rango che in Abruzzo oltre che a svernare vengono a razziare voti per investirli nei loro intrallazzi , dopo aver resuscitato disoccupati e cassintegrati/zombi da campagna elettorale.
Torna a risuonare ed impunemente a L’Aquila ,nonostante il terremoto ,la fatidica parola di “metropolitana “ rivendutaci per leggera e nonostante pregresse esperienze che solo il sisma del 6 aprile è riuscito a far dimenticare a quasi a tutti gli Aquilani ma non sicuramente alle tasche di Pantalone .
La metropolitana grande incompiuta e sogno dei nostri amministratori in genere e debbo dire anche attuali considerando qualche riciclato e già colluso con la giunta Tempesta che bivacca oggi nella giunta Cialente ed anche in evidenza .
I citati più o meno incoscienti ed incompetenti di altri amministratori, qualcuno presente sia nel primo che negli altri scempi, che hanno costruito troppo basso l’accesso al terminal Lorenzo Natali e/o non hanno consolidato gli scarichi fognari dello stesso Terminal costringendo ad interventi dispendiosi a carico di Pantalone e senza che mai nessuno fosse chiamato a risponderne per stupidità e/o contabilmente.
Infatti nessuno risponderà dello sperpero del denaro pubblico per la metropolitana a L’Aquila visto che il terremoto ha fatto “ giustizia” ,ma tutti dovremo pagare Iannini & C. per i lavori in questione effettuati ed prescindere dall’utilizzo dell’improbabile cervellotico percorso e dei binari nel centro storico.
Adesso si riparla di “ Metropolitana “ leggera e già siamo in campagna elettorale evidentemente, perchè dopo che le linee ferroviarie delle zone interne sono state abbandonate e desuete, come i caselli ferroviari e le strutture già esistenti ed in parte oggi svenduti , e con scienza e conoscenza anche della Provincia de’ L’Aquila, adesso si chiede di reinvestirvi denaro pubblico.
Ma torniamo alla “ Zona Franca “ e chiediamo che i politici pretendano dagli amministratori l’utilizzo dei prodotti dell’economia e della zootecnia locale per l’approvvigionamento delle tendopoli e delle necessità dei terremotati evitando di acquistare derrate e prodotti di prima necessità aliunde
Gli amministratori ed i responsabili della Protezione Civile, dall’alto dei poteri loro demandati dal Governo e dalla legge avrebbero operato come in “ zona franca” vigilando ed impedendo ad esempio che i prezzi della benzina aumentassero sistematicamente nelle zone terremotate come i prezzi dei prodotti per l’edilizia, del legname ed in genere dei manufatti .
Perché non si sono impedite speculazioni circa i costi delle cosiddette “ casette” levitati fino a triplicare evitando che truffatori vendessero prodotti da giardino a cittadini Aquilani in procinto di affrontare un inverno che si prevede particolarmente rigido creando il presupposto culturale per una specie di “zona franca “ più o meno metropolitana dove i controlli diventano calmiere dei prezzi ?
Zona Franca ? Si potevano sostituire mano mano i numerosissimi e bravi operatori della protezione civile con i disoccupati ed i cassaintegrati Aquilani e recuperare i posti di lavoro che a causa del sisma si perdevano nel corso dei mesi da aprile ad oggi ?
Zona Franca ? Impedire le speculazioni, verificare se e come mai qualcuno manteneva il posto in albergo sulla costa pur restando tutta la settimana a L’Aquila per recarsi al mare solo nel week end;
Zona Franca ? Individuare chi gonfiava i prezzi dei prodotti maggiormente richiesti nell’edilizia come dei manufatti anche abitativi; gli indiscriminati aumenti della benzina nei momenti di maggiore mobilità da parte di tutti, quello dei generi alimentari nonché quant’altro capitato in questi mesi e cxhe ci avrebbe posizionato geograficamente in una “ zona franca” attirando investimenti ed operatori sia finanziari che commerciali
Sicuramente i politici avrebbero dovuto pretendere quanto sopra evitando di piangere sul latte versato e gli amministratori pubblici imporlo come fatto a tutela delle popolazioni del cratere, di rilievo organico e sociale ,operando provvedimenti neanche complicati come le ordinanze innumerevoli e complesse che abbiamo subito.
Adesso non ci resta che la defiscalizzazione a carico ancora e sempre del solito Pantalone” .
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