Storia del calcio, da commuoversi


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Per la prima volta in vita mia, scrivendo qualcosa, sarei tentato di iniziare dicendo: non so da dove cominciare. E’ facile cadere nella retorica cercando di raccontare le proprie emozioni ma voglio provare.
Dante Capaldi ha compiuto una magia doppia. La prima è l’esser riuscito a scrivere un libro che abbraccia in un periodo di oltre 80 anni tutta la vita della squadra di Calcio de L’Aquila e con essa di migliaia di persone che l’hanno amata, seguita, che hanno fatto dell’Aquila Calcio molto piu’ che un semplice hobby ma l’hanno “vissuta” come parte di se stessi, con un amore ed una dedizione al di sopra di qualsiasi paragone. Rinunciando per quella maglia a pranzi in famiglia, cerimonie, ricorrenze, talvolta saltando persino il lavoro o trascurando anche una febbre fortissima, sempre ricorrendo a mille astuzie per riuscire a non mancare all’appello sugli spalti, in casa e fuori. L’altra magia, a causa della quale sono uscito dall’auditorium della Carisp, con i “lucciconi” agli occhi (e non ero il solo), l’ha realizzata quando in mezzo al pubblico che affollava la sala, ha fatto si che comparissero gli idoli di “qualche” anno fa, come Lucio Pozzar, Pietro Fontana, Marco Di Chio, Giorgio Bettini, Aldo Di Bitonto, GianPaolo Rossi e tanti altri di cui mi sfuggono i nomi a causa degli applausi che coprivano la voce del bravissimo Matteo Vespasiani mentre li citava.
Mi sono rivisto ragazzino insieme ai tanti amici presenti, anche se tutti con qualche capello in meno, un bel pacco di anni in piu’, qualcuno con una bella pancetta, quando si esultava nel vedere gli atleti del cuore. Ed ho anche rivisto scorrere sullo schermo della memoria i volti di quelli che ci hanno lasciato come Adriano Grigoletti (capitano mio capitano), Rodolfo Codarin, Guido Attardi, Maurizio Marozzi. E vedevo Arnaldo Leonzio col suo impermeabile bianco, o Aroldo Collesi sempre col capello rossiccio pettinato all’indietro mentre dava disposizioni a questo o a quello.
Nella vita passa di tutto, gioie, dolori, successi (per pochi), routine quotidiana, la famiglia, il lavoro e, anche tante emozioni. Quella maglia rosso/bleu le regala da 81 anni, a volte sono state piacevoli e spessissimo molto tristi. Stasera, grazie a Dante Capaldi molta gente si è commossa ed e’ stato bellissimo”.


27 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.