Abruzzo desertificato e sfiduciato
Pescara – (Foto: Silvio Paolucci) – PER PAOLUCCI IMPRESE LASCIATE SOLE – CASTIGLIONE: SERVONO NUOVI SISTEMI DI SVILUPPO – “L’analisi pubblicata oggi da Confindustria sullo stato dell’economia abruzzese (recessione totale, disoccupazione, chiusura di aziende e soprattutto crollo della fiducia) e’ l’ennesimo grido di dolore delle imprese, che sono state lasciate sole di fronte ad una contrazione della domanda interna, dell’export e dei fatturati che ha fatto piombare l’Abruzzo ai livelli macroeconomici di due generazioni fa. Per quanto la crisi sia globale e nazionale, l’Abruzzo sta pagando un prezzo altissimo perche’ qui e’ mancata e continua a mancare del tutto una traccia di politica industriale”.
Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci commentando la ricerca presentata oggi da Confindustria. “L’Abruzzo industriale si va desertificando – sottolinea Paolucci – e sbaglia chi pensa che siano solo le aziende della ‘old economy’ ad essere a rischio. Di fronte a questa congiuntura ed all’immobilismo del governo regionale, dobbiamo essere pronti ad altri indicatori negativi, con il timore di un ulteriore calo dell’occupazione, a fronte dei 552 mila di soli 12 anni fa. La verita’ e’ che l’Abruzzo sta soffrendo piu’ di altre regioni, e che il divario competitivo sulla fascia adriatica sta tornando pericolosamente a crescere a tutto svantaggio della nostra regione. L’Abruzzo – sempre secondo Paolucci – ha bisogno di una inversione di marcia radicale, con un progetto di sviluppo che sappia valorizzare chi sceglie di restare e investire in questa regione. Alcune risorse non vengono ancora erogate come sull’Automotive, non viene esercitato alcun ruolo sulla programmazione dei prossimi fondi europei, come dimostra l’assenza del governo regionale sulla Macroregione Adriatica, e manca una politica industriale, manca un protagonismo e un accenno di relazioni industriali come tanti casi – dalla Micron all’ Atr – dimostrano. Il problema e’ che chi governa l’Abruzzo, al di la dei conti, non ha idee”.
CASTIGLIONE – L’assessore regionale Castiglione ha fatto circolare su alcuni mass media questa dichiarazione: “I dati esposti nel rapporto di Confindustria, che parlano di una economia in fase di rallentamento, confermano ancora una volta che l’Abruzzo aveva bisogno di costruire nuovi sistemi di sviluppo che nel medio termine porteranno la nostra regione a superare la doppia crisi che abbiamo subito. Ricordo a tutti che l’Abruzzo e’ parte di un economia globalizzata che ha subito due tipi di crisi. Una legata a fattori esogeni e l’altra legata alla situazione del debito regionale che, per troppi anni, e’ stato oggetto di un utilizzo forse non in linea con le reali necessita’ del territorio. L’attuale Governo regionale ha inciso sia sul primo punto, con decise azioni di risanamento che porteranno i cittadine e le imprese, ad avere a breve minore pressione fiscale, sia sul secondo, fornendo al mondo che produce gli strumenti necessari per competere su tutti i mercati e per affrontare le nuove regole imposte dal mercato creditizio. Mi riferisco al sistema dei Poli di Innovazione e alle reti di impresa, sistemi aggregativi necessari per affrontare le sfide che i mercati nazionali ed internazionali pongono alle nostre aziende. Mi riferisco alla riforma dei Consorzi industriali ed alla elevata quantita’ di risorse statali ed europee fornite al mondo produttivo e finalizzate alla innovazione di prodotto e di processo ed alla ricerca, che ha posto l’Abruzzo ai primi posti a livello nazionale, secondo uno studio del Sole 24 Ore, per risorse dedicate a tali tematiche. Per non parlare della prima legge regionale sull’industria che ha normato strumenti innovativi, quali i contratti di sviluppo locali, che a breve verranno finanziati. Tali riforme, associate a quelle riguardanti il credito, ci consegneranno una realta’ completamente diversa, un Abruzzo versione 2.0 con nuovi assetti imprenditoriali piu’ consoni alla realta’ in cui viviamo”.
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