Alba Fucens, ora facciamo un vero museo
L’Aquila – I ritrovamenti archeologici ad Alba Fucens arricchiscono ulterioremente il grande patrimonio abruzzese, e confermano la preminenza del sito marsicano su quasi tutti gli altri nella nostra regione, che pure è ricchissima sotto il profilo dei reperti e delle tracce di antiche civiltà . Alcune, addirittura, come quella italica, poco indagate e poco conosciute. Le ricerche e gli studi del prof. Vincenzo D’Ercole nell’area aquilana hanno messo addirittura in luce periodi storici, come quello di sette-otto secoli prima di Cristo, dei quali non si avevano testimonianze in area abruzzese. C’era un progetto, il museo archeologico aquilano, che non è riuscito a vedere la luce in dieci anni e ora è praticamente alle corde dopo il terremoto: la città il suo sospirato museo non lo ha e non lo avrà mai, a quanto è dato sapere oggi.
Allora, in attesa, facciamo un vero e grande museo archeologico ad Alba. Gli scavi in atto, dei quali purtroppo come al solito non è stata fornita una corretta, completa informazione alla stampa, illustrati unicamente da un quotidiano, sono di grande importanza. Stando a quanto riferito sul Centro da Nino Motta, sono stati trovati numerosi bronzetti votivi, ed epigrafi, risalenti a molto prima della già nota statua di Ercole. Anche i bronzetti, del terzo e secondo secolo a.C., sarebbero riferibili alla venerazione di Ercole. Ma c’è molto altro: mosaici, colonne, pezzi di marmo scolpito, più tutto il prezioso materiale venuto fuori dal sottosuolo dell’antica città degli Equi, romanizzata in epoca tarda rispetto alla fondazione, per esigenze di difesa del territorio. Complessivamente un sito archeologico magnifico, studiato da decenni per merito di scienziati stranieri, in una città riemersa con imponenza unica dal terreno, dotata di un anfiteatro capace di migliaia di spettatori.
Esigenze di cultura e di civiltà , ma anche turistiche (oggi i visitatori sono migliaia ogni anno, ma potrebbero moltiplicarsi a dismisura) impongono che sia realizzato un grande e ben strutturato museo, da promuovere con intelligenza sul piano turistico. La Marsica, insieme con l’Aquilano dove i siti archeologici italici sono decine e dove si progetta un parco della via Vestina (ma quando diverrà realtà ?), ha tutti i numeri per imporsi come territorio ricco di emergenze da visitare e proporre ad un turismo qualificato, diffuso e colto.
Troppo spesso ci si adagia sulle vecchie convinzioni (spesso utilizzate solo per succhiare risorse e fornire occupazione ai soliti noti) secondo le quali cultura sono soltanto teatro, musica, arti figurative. Cultura, in una terra come l’Abruzzo, è principalmente l’archeologia, che resta enteramente al palo e dispone di risorse risicate, minime e decisamente insufficienti.
(Nelle foto: Tre scorci si Alba Fucens, un sito archeologico tra i più importanti d’Italia)
Non c'è ancora nessun commento.