Tendopoli smontate, nuovo centro commerciale


tende-con-parasole-acquasanta1L’Aquila – TENDOPOLI – E’ stata quasi totalmente sgomberata, lavori terminati oggi, la tendopoli più grande, quella di Piazza d’Armi, nella quale da stasera restano soltanto una decina di tende con meno di 40 persone. Sono coloro che rifiutano il trasferimento negli alberghi, ritenendosi penalizzati da destinazioni non compatibili con le loro esigenze. Per ora la mensa c’è ancora, curata dalla Croce Rossa, ma ben presto si dovranno smobilitare anche le poche tende rimaste. Il paesaggio torna così a somigliare a com’era prima del sisma del 6 aprile e la città almeno lungo viale Corrado IV riacquista lentamente un aspetto “normale”, anche se niente è normale a L’Aquila in questi mesi. Altre smobilitazioni avranno inizio lunedì. Un’altra tendopoli che sta andando via è quella di Murata Gigotti a Coppito che, come ha dichiarato la giornalista Marina Marinucci, potrebbe essere trasformata in un’ampia area verde attrezzata per i bambini e gli anziani della zona. Coppito, dice la Marinucci, diventerà presto una grande periferia, una new town comunque la si voglia considerare, perchè gli insediamenti antisismici tra la frazione e la vicina Preturo sono moltissimi e la densità abitativa sarà alta. Una zona verde, come ritiene anche il Comune, sarà assolutamente necessaria: Murata Gigotti a molti pare il posto giusto, anche in forza dell’esperienza maturata durante il periodo post-sisma.
CENTRO COMMERCIALE – Intanto nella vicina Scoppito riprende fiato anche il commercio. Oggi è stata aperta al pubblico una grande galleria commerciale, realizzata con risorse private di circa 3,5 milioni. Una struttura estesa e attrezzata nella quale hanno preso “casa” anche molti negozi che prima si trovavano in centro, mantenendo i loro nomi e marchi commerciali. Anche così si riprende a respirare e a vivere, magari senza grandi identità esteriori, ma comunque uno accanto all’altro, come “prima”, in attesa della clientela, che dovrà cambiare orientamenti, abitudini, mete, ma vuole comunque ritrovare la sua città. Una volta sul colle, oggi in pianura. Un po’ stravolta, tanto differente, ma che parla la stessa lingua di prima e vuole riconquistare un volto, un profilo. (Nella foto: Tutte le tendopoli saranno smontate)


12 Settembre 2009

Categoria : Cronaca
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