Se anche parlare di cicche è utile


Chieti – (Foto: Mozziconi per tutti i gusti e sotto abiti con mozziconi di sigaretta) – Scrive Luciano Pellegrini: “Può capitare che puoi essere mandato a quel paese se cerchi di far ragionare le persone sull’educazione, il rispetto ambientale e degli altri. La qual cosa assume una caratteristica ancora più grave, se ad inveire è un professore. A Chieti, come in tante città d’Italia, ci sono scuole occupate dagli studenti che manifestano contro i tagli del governo e per far capire le loro ragioni.

In corso Marrucino, il salotto bene della città, si trova il liceo classico G.B.Vico, istituto molto rinomato…, una volta…, che ha rappresentato il faro della cultura umanistica nella Città.
Una decina di studenti, all’ingresso dell’istituto, avevano creato un “ tappeto di cicche”sul marciapiede.

Ho cercato di far capire, spiegare, che la loro azione non era civile … un professore è intervenuto, chiedendo scusa e che sarebbe intervenuta immediatamente nel raccogliere le cicche per versarle in un cestino.

Uno studente, voleva risolvere più veloce il problema, mettendo le cicche nel tombino di scarico. L’ho bloccato e gli ho fatto capire che la sua idea avrebbe creato altri problemi, contaminando anche le fogne.

Le cicche devono essere gettate nel bidone dell’indifferenziata, anche se io li tratterei come rifiuto speciale.

Arriviamo a venerdì 23 Novembre, ho trovato la stessa situazione, ma con altri studenti… Al’ingresso del Liceo Classico c’erano un insegnante della scuola ed un consigliere comunale, che parlavano.

Educatamente, mi sono inserito nella loro discussione chiedendo al professore se poteva adoperarsi ed intervenire verso gli studenti, per spiegare che “non si può sporcare un suolo pubblico con una cosa dannosa per la salute e l’ambiente e che non può essere nemmeno riciclato”.

Il mozzicone di sigaretta crea anche grandi quantità di emissioni, visto che deve essere incenerita per lo smaltimento, non si degrada, al massimo si deteriora un po’ solo dopo 12 anni.

Non mi aspettavo una sua reazione così rabbiosa …, la dovete smettere di strumentalizzare qualsiasi comportamento fatto dagli studenti, non voglio ascoltarla, può andarsene e può scrivere il mio nome nell’articolo!

Non lo farò, per evitare ricadute di disistima nei suoi confronti da parte dei suoi conoscenti.

Ho chiesto al consigliere comunale cosa pensava in merito e lui ha “ allargato l’obiettivo”. Ha ragione il professore… perché non vai a vedere il bar… famoso…, poco distante, che si trova nella stessa situazione?

Quindi “mal comune mezzo gaudio”.

La differenza non giustificabile è che, il bar è frequentato da persone anziane, che se non hanno imparato sino ad oggi l’educazione, ormai vicine alla morte, non faranno niente per apprenderla, mentre i ragazzi, i giovani, hanno tutto il tempo per essere recuperati.

Una volta i giovani, sia a casa che a scuola, ricevevano l’educazione da parte dei genitori e professori, oggi tutto è permesso.

I miei due ex amici…, mi hanno fatto notare che era giusto che gli studenti avevano buttato a terra i mozziconi di sigaretta, perché non c’era un cestino dove buttarli, quindi nuovamente gli studenti sono stati giustificati.

I cestini ci sono…,molto vicini alla scuola, basta fare due passi.

Il problema gravissimo che non hanno accettato, è che il mio messaggio era per far capire che tutte o quasi tutte le persone che fumano buttano cosi naturalmente i mozziconi di sigaretta a terra senza pensarci minimamente.

I fumatori non pensano che la sigaretta oltre ad essere dannosa per il corpo umano, lo è anche per l’ambiente.

Quindi, oltre alla maleducazione, non capiscono che la città non è un posacenere.

L’uso voluttuario del tabacco comporta l’emissione in ambiente di circa 4500 sostanze chimiche, molte delle quali ad azione irritante, nociva, tossica, e cancerogena.

Durante la fase di combustione della sigaretta, una parte degli agenti chimici prodotti viene inalata dal fumatore, una parte viene trattenuta dal filtro, una parte viene dispersa nell’ambiente esterno, e rappresenta quello che comunemente viene chiamato fumo passivo, e un’altra parte immessa sempre nell’ambiente con la cenere. ( fonte enea)

Il comportamento dei fumatori è sicuramente in trasgressione rispetto alle norme a tutela dell’ambiente, in quanto questi si liberano delle cicche gettandole dove capita, senza alcuna attenzione. Per loro è naturale.

La legge sul divieto di fumo ha fatto cambiare abitudine ai fumatori, in negativo.

I fumatori non sono diminuiti …e invece che nei posacenere, i mozziconi vengono dispersi nell’ambiente.

Nella sporcizia urbana, le cicche stanno al primo posto…bravi i giovani e il professore….

Nel mondo ci sono circa 1.5 miliardi di fumatori. Circa 4.5 milioni di miliardi di cicche ogni anno vengono eliminate nell’ambiente, pari a 845.000 tonnellate di rifiuti. Cifre impressionanti, ma che non fanno riflettere.

Meno male che la commissione Ambiente della Camera ha avviato l’esame di due proposte di legge giuste: gomme da masticare e mozziconi.

L’On. Ghiglia – il relatore- ha affermato che, secondo un principio riconosciuto in tutto il mondo, chi inquina paga.

La multa va da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro.

Secondo un’indagine dell’Onu, il 27% dei rifiuti raccolti nel mediterraneo è costituito da cicche di sigarette e altri prodotti legati al fumo, come confezioni di tabacco, ecc. In Italia ci sono 13 milioni di fumatori, il numero medio di sigarette fumate al giorno è di 15, questo significa che complessivamente vengono immessi in Italia 72miliardi di cicche. Queste cicche contengono sostanze inquinanti: nicotina (324 tonnellate di nicotina nell’ambiente ogni anno), arsenico, acido cianidrico, catrame, ammoniaca, e altre sostanze. Non c’è quindi dubbio che questa dispersione inquina.

Quindi,l’inquinamento è una alterazione dell’ambiente.

Altra notizia allarmante è che fumare una sigaretta in una stanza, inquina più di un motore Diesel:

In Italia già molti Comuni si sono mossi in questa direzione, applicando delle sanzioni attraverso le ordinanze comunali.

L’On. Ghiglia precisa che la proposta di legge è una campagna anche di comportamento, non vuole essere l’ennesima regolamentazione.

Meno male che una ricerca condotta dal chimico cinese Jun Zhao e il suo team, della School of Energy and Power Engineering di Pechino, presso l’università Jiaotong di Xian e pubblicata sulla rivista americana “Industrial & Engineering Chemistry Research”, suggerisce il riutilizzo di questo tipo di rifiuti come materia prima per la produzione di una speciale vernice anti-corrosione altamente protettiva.

Gli studi hanno rivelato che i mozziconi sono più pericolosi di quanto la loro piccola ed insignificante forma può far pensare.

Il riciclaggio potrebbe risolvere questi problemi, ma trovare un utilizzo pratico per i mozziconi di sigaretta è stato difficile. Gli scienziati hanno dimostrato che gli estratti delle cicche in acqua, applicati ad un tipo di acciaio (N80) ampiamente utilizzato nell’industria del petrolio, proteggono l’acciaio dalla ruggine, anche in condizioni difficili, prevenendo danni costosi e interruzioni nella produzione di petrolio. Essi hanno identificato nove sostanze chimiche negli estratti delle cicche, tra cui la nicotina, che sembrano essere responsabili di questo effetto anti-corrosione. Per una volta le sigarette non faranno del male ma, anzi, diventeranno utili.

Meno male che una ragazza di Parigi, Flore,una ventiduenne laureata in relazioni internazionali e presidente di un piccolo gruppo ambientalista denominato “Vents Solidaires”, arrabbiata per il fatto che i suoi vicini di casa continuassero a buttare le sigarette per terra, ha deciso di riciclarle.

Ha denominato il progetto, Le Mégot Défi: la sfida al mozzicone.

Flore ha inventato il Riciclo creativo e realizza abiti dalle cicche di sigarette.

Un’idea stravagante, ma approfittando dell’attenzione del pubblico,lotta per far ottenere il sostegno ad un gruppo chiamato “Coeur de Foret” (cuore della foresta), che opera nell’ambito dello sviluppo sostenibile e la protezione della foresta pluviale peruviana.

Concludendo, dopo aver appreso queste notizie terrificanti sul degrado del nostro pianeta, i genitori, i professori, hanno l’obbligo di impegnarsi nei confronti dei giovani, ad iniziare dai primi anni di vita, a educarli al rispetto, a uno stile di vita, alla responsabilità, nel voler bene al proprio corpo ed all’ambiente, invece di parlare di strumentalizzazione…e ti mandano pure a quel paese!


26 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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