Sulmonacinema, 30 anni di vitalitÃ
Sulmona – CONTRO LA RESA ALL’OMOLOGAZIONE – Compie trent’anni, come il Torino Film Festival in corso in questi giorni, anche il Sulmonacinema Film Festival, diretto da Roberto Silvestri, festeggia tre decenni. Non avrà dirette televisive su Rai Uno, con Marzullo, come accade per Torino, Roma, Venezia, anche perchè non ha mai avuto una promozione davvero studiata e penetrante. Comunque, in occasione della ricorrenza – dicono gli organizzatori – abbiamo deciso di regalare cinque giorni di cinema alla citta’, una scelta difficile maturata con ponderatezza e ambizione, che assume il peso specifico di un gesto importante in un momento di diffusa insofferenza e di resa all’omologazione.
Empaticamente Sulmonacinema sceglie di avere fiducia nella cultura, nella trasversalita’ degli incontri artistici, nella possibilita’ di progresso attraverso solidi investimenti di tempo e denari per la rigenerazione di energie imprenditoriali e culturali. Per questo motivo tutte le proiezioni saranno gratuite. Il cuore del festival e’ il concorso di opere prime e seconde. Questi i titoli degli otto film in gara: ‘Padroni di casa’ di Edoardo Gabbriellini, Elio Germano e Gianni Morandi, ‘Acciaio’ di Stefano Mordini, ‘Pinuccio Lovero – Yes i can’ di Pippo Mezzapesa, ‘The golden temple’ di Enrico Masi, ‘Che cos’e’ un Manrico’ di Antonio Morabito, ‘I don’t speak very good, i dance better’ dell’egiziano residente in Italia Maged el-Mahedy, “The shine of day” di Tizza Covi e Rainer Frimmel, ‘Angels of rock’n'roll’ di Massimo Monacelli. Ad assegnare gli Ovidio d’argento del trentennale saranno dieci ragazzi provenienti dalle migliori Scuole di Cinema del paese, coordinati da due presidenti di giuria d’eccezione: il regista Renato De Maria, che sara’ omaggiato con la proiezione del suo ‘PAZ!’, liberamente tratto da, e ispirato a, i fumetti di Andrea Pazienza che descrivono il movimento del 77 a Bologna, e l’attore Luigi Lo Cascio, in omaggio a cui sara’ proiettato ‘I cento passi’ di Marco Tullio Giordana, film che, narrando la terrificante storia di Peppino Impastato ammazzato dalla mafia siciliana, costituisce il ponte ideale verso la nostra finestra aperta sul mondo nonche’ un prezioso collegamento con il tema base di quest’anno: la legalita’.
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