Mike? Arriverà tra le stelle
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Il nostro omaggio a Mike Bongiorno, che in tanti hanno salutato oggi a Milano in un tripudio di commozione, vogliamo renderlo anche noi, perchè, comunque, lo showman apparteneva alla nostra fanciullezza e al nostro approccio, da spettatori, tanti anni fa, al mondo dello spettacolo. Non in tv, bensì in radio. Tanti hanno ricordato Mike, il padre della tv italiana, pochi Mike voce della radio di quando la serata si trascorreva a casa, accanto alla stufa, a “sentire la radio”. E lì c’era lui, insieme con l’altro mito di quegli anni remoti, semplici, poveri: Corrado. Anch’egli da tanto tempo andato via.
Mike sarà “comunque” tra le stelle. Non il suo corpo, ma la sua immagine e la sua voce. Forse qualcuno da qualche parte sta ricevendo solo adesso, dopo 40 o 50 anni, i segnali elettromagnetici della trasmissione “Lascia o raddoppia?”. In una rivista scientifica leggemmo che i segnali radiotelevisivi messi in onda raggiungono naturalmente le nostre apparecchiature di ricezione, radio e tv, ma in gran parte si diffondono, come è stato riscontrato, anche nello spazio e superano in un baleno il manto atmosferico che circonda la Terra. Una volta libere nello spazio, proseguono il loro viaggio alla velocità della luce (che è uguale nel vuoto per tutti i tipi di radiazione elettromagnetica, siano luminose o radiofoniche o televisive) praticamente all’infinito, un modo di dire, nella scienza, ma anche un modo per rendere l’idea delle distanze immense che le onde e.m. possono percorrere. Pur tenendo conto di vari effetti fisici, tra cui l’effetto Doppler, e dell’espansione dello spaziotempo, le onde con i loro segnali – è facile dedurlo con qualche piccolo calcolo e arrotondando – si dirigono verso mondi lontani, come Giove o Saturno, che raggiungono in pochi minuti, ma poi “valicano” il sistema solare in ogni direzione, puntando sulle vere e proprie stelle. La più vicina, per noi, è a 4 anni luce. Se c’è qualcuno lassù, su qualche pianeta abitato, che sicuramente – posto che esista una civiltà tecnologica – dispone di ricevitori radio e tv. ha da tempo visto su uno schermo Mike Bongiorno. Il segnale è giunto ad Alfa Centauri dopo 4 anni di viaggio alla velocità della luce. Poi è andato oltre, e poichè sono trascorsi 40 o 50 anni, è andato a 40 o 50 anni luce da noi: altri potrebbero aver ricevuto, ascoltato o visto.
Naturalmente ciò vale per qualsiasi segnale televisivo. Per Mike ci piace pensare che sia finito nello spazio, tra le stelle, perchè era un uomo buono, un sempiterno fanciullo, uno che raccontava si essere salito su un’astronave aliena al Conero presso Ancona. Addio, mister Bongiorno. Permettici di fantasticare: se potessi leggere queste righe, ti piacerebbero come ad un fanciullo attonito che ascolta racconti di fantasia. Mica tanto fantasia, però…
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