“Non dimentichiamo Mariolò che soffre”


L’Aquila – Riceviamo da Adriano Cantalini: “Scusatemi, ma voglio raccontarvi la storia di un uomo,quella di MARIOLO’ come soprannominato da quanti vicini all’Aquila Rugby 1936 e alla Polisportiva. E’ la storia di un uomo che ha vissuto per 30 anni solo per il rugby, che ha posto la squadra, i ragazzi, la dirigenza prima di tutto, quasi come una religione sportiva.
In tutti questi lunghi 30 anni ha lavorato facendo il giardiniere in tutte le stagioni, il custode, l’uomo delle pulizie sempre pronto e disponibile a qualsiasi richiesta: chi non lo ricoda o non lo ha conosciuto!.
Dal giorno del terremoto, come tutti, ha avuto un trauma ed è rimasto solo con la paura sempre presente.
Dal novembre 2011 si è anche ammalato di cancro e convive con la malattia ed i problemi da essa derivanti: è attualmente ricoverato nella R.S.A. di Montereale, aiutato solo da Gabriella, una signora di grande cuore e umanità, e da qualche amico, pochissimi, che gli è rimasto vicino e che per umanità cerca di non farlo sentire solo e dimenticato da tutti.
In tutto questo tempo nessuno del mondo rugbistico aquilano, o quasi, ha trovato il tempo per fargli una visita, nessuno si è mai preoccupato se avesse bisogno di qualcosa, di colpo tutti hanno dimenticato quanto MARIOLO’ fosse stato un punto di riferimento per l’intera squadra, soprattutto nei momenti in cui la stessa società non poteva essere presente.
MARIOLO’ si sta lentamente spegnendo come una candela.
Mi diceva, qualche giorno fa, parlando con quel filo di voce che gli è rimasto e cercando di interpretare le sue parole: “Tutti si sono dimenticati di me” ed ho provato un colpo al cuore osservandolo in quel letto, consumato dalla malattia, al buio di quella spoglia stanza, con lo sguardo fisso al soffitto e costantemente attaccato a una flebo che alimenta un fisico ridotto a meno della metà.
Se volete e potete stargli vicino, fate anche voi rugbisti e non un gesto di umanità, non aspettate un grigio manifesto davanti a un muro. Quando sarà dentro una bara, non avrà più bisogno di nessuno.
Questo appello è rivolto a tutti quelli che hanno conosciuto, stimato e apprezzato MARIOLO’, che hanno sempre detto di volergli bene, a parole visto che i fatti li smentiscono.
Cerchiamo di essergli vicino oggi che ha bisogno, è un gesto di umanità verso il prossimo ora che non ha molto più tempo da vivere, per non avere rimorsi domani, per pensare di aver fatto un qualcosa per MARIOLO’ e avere la coscienza pulita davanti a Dio. Siamo rimasti in pochi, troppo pochi ad accompagnare Mario verso una vita migliore, ma vorremmo fossimo molti ma molti di più per non far sentire MARIOLO’ solo e abbandonato da tutti in quei sempre più rari momenti di lucidità.
Grazie comunque a tutti, anche a nome di MARIOLO’.


25 Novembre 2012

Categoria : Dai Lettori
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