Rai 3 sulla faglia di Pettino domani sera


faglia-sandrea-sandrew-faultL’Aquila – Rai 3 dedica una puntata della trasmissione Presadiretta, in onda alle 21 domani sera, domenica, al sisma aquilano, ai disastri che ha provocato, alla faglia che solca la collina di S.Giuliano nel cuore del quartiere di Pettino, fino ad Arischia e poi oltre, verso Nord-Est. Non è una grande novità, ma vista la situazione aquilana è bene che se ne riparli e anche parecchio. La Rai ha scoperto che tutta la parte Nord-Est della città è edificata su una faglia tra le più attive dell’Appennino: una profonda e lunga spaccatura del suolo che sprofonda fino a oltre 10 km e genera -storicamente- tutti i terremoti aquilani in vari epicentri. Quattordicesimo secolo, quindicesimo, diocottesimo e ventunesimo: il 6 aprile. Con vari intermezzi sismici anche di rilevante entità, benchè non distruttivi. Per esempio quello del 1950, o quello del 1958 e via via negli anni, a brevi intervalli.
Per un aquilano che abbia almeno letto qualche libro o semplicemente si sia documentato nel tempo, vivendo in un’area sismica, l’esistenza della faglia principale non è certo una scoperta. Lo sono, forse, le notizie più recenti su altre faglie o su quelli generatesi negli ultimi mesi, una vera ragnatela. Ma le faglie sono quasi ovunque. Infatti la Rai ha intervistato diverse persone, tutte ignare di aver comperato case e ville sulla faglia di Pettino. E nessuna delle quali avvertita, al momento dell’acquisto e della edificazione, della presenza della faglia. I geologi, da queste parti, sono una specie sconosciuta: tant’è vero che persino quartieri di case popolari a Pettino, tutte sulla faglia come ogni altro edificio, sono state acquistate o fatte costruire dalla Regione (le case popolari appartengono alla Regione) senza il minimo dubbio. Ma sono dubbi o decennali, compiacenti acquiescenze, silenzi colpevoli, prevalenza di palazzinari e interessi enormi sulle esigenze di sicurezza?
Risposte scontate; la faglia c’è da sempre, tutti lo sanno, e sopra si è lasciato sempre costruire. Nessun politico, nessuna amministrazione, nessuna istituzione ha approfondito, ha svolto indagini scientifiche, ha progettato regole. Tant’è vero che sono sbriciolati decine di palazzi di recentissima costruzione. Tutto palmare, evidente, vistoso. E tutto da sempre risaputo: se un geologo avesse provato a dire qualcosa, avrebbe dovuto cambiare mestiere o città.
Se un giornalista avesse, come noi abbiamo, tentato di approfondire l’argomento, avrebbe trovato solo e sempre porte chiuse. Più di vent’anni fa con il collega Polidoro del Messaggero tentammodi consultare persone e documenti. Tentammo anche di vedere le relazioni di chi aveva scoperto la particolare pericolosità del sottosuolo aquilano, che accelera fortemente le onde sismiche. Studio scomparso e occultato, autori emarginati e quasi imbavagliati. Rivelammo, quindici giorni fa, che l’Enel riunciò una trentina di anni fa a insediare nell’Aquilano impianti importanti, proprio per il rischio sismico rilevante. Ora la Rai scopre Pettino e la faglia sulla quale è costruito. Benissimo, meglio più voci che bocche cucite. Ma, purtroppo, ora è tardi, il danno c’è, il male è fatto. Ci si prepara persino a ricostruire con “vista faglia”, come dice uno degli intervistati dalla Rai. (Nella foto: La gigantesca faglia di S.Andrea, in California, perfettamente visibile in superficie. Anche la faglia di Pettino è in parte visibile all’esterno sotto S.Giuliano)


12 Settembre 2009

Categoria : Scienze
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