Petrucci su caso Aracu: “Non so nulla”


Pescara – (di SteLeo, foto Massimo Leone) – Momento colcusivo di Pescara “Città Europea dello Sport 2012” è stato il convegno promosso dal sindaco Albore Mascia e dall’assessore allo Sport del Comune di Pescara Nicola Ricotta, svoltosi nell’aula consiliare del Comune, quale momento conclusivo del lavoro svolto dal Comitato promotore. Tema del convegno: “Lo sport: strumento di crescita e integrazione sociale”. Presenti, oltre al sindaco Albore Mascia e all’assessore Ricotta, anche il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il Presidente del Coni Provinciale Enzo Imbastaro, il Presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, il Presidente del Coni Gianni Petrucci, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il Presidente Aces Gianfrancesco Lupatelli e l’atleta Luca Pizzi, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012 con il fratello Ivano non vedente. Ma soprattutto presenti in sala i rappresentanti di tutte le Associazioni e Società sportive abruzzesi federate Coni, le Autorità e gli studenti dell’Istituto ‘Aterno-Manthonè’ e del Liceo scientifico ‘Da Vinci’.
“L’idea di Città Europea dello Sport – ha detto il sindaco Albore Mascia aprendo gli interventi – nasce da quell’evento straordinario, memorabile per Pescara, che furono i XVI Giochi del Mediterraneo dell’estate 2009. Tutti ricordano ancora oggi la portata del successo di quell’evento che coinvolse Pescara e l’Abruzzo intero, un’edizione dei record in termini sportivi e di partecipazione di pubblico”.
Al Sindaco ha risposto il Presidente del CONI Petrucci:
“Io ringrazio il Sindaco e la città di Pescara per quanto è stato fatto negli ultimi tre anni – ha detto Petrucci – oggi lo Stadio Adriatico-Cornacchia è uno degli 11 stadi a norma Uefa, ossia vuol dire che qui la Nazionale può giocarci; nell’ultimo anno avete avuto a Pescara tutte le iniziative possibili, vuol dire che avete lavorato bene e a breve sentirete parlare molto del basket. Pescara è ormai un’eccellenza nell’organizzazione degli eventi, e tali capacità sono sotto gli occhi di tutti da Abete alle Federazioni. Restano indimenticabili le emozioni legate ai Giochi del Mediterraneo. La realtà è che oggi lo sport è una delle poche cose che ancora riesce a riunirci sotto una bandiera e le Paralimpiadi con i suoi successi ne sono state la dimostrazione. E poi la Pescara calcio; leggo i giornali e vedo una contestazione, ma forse non ci si rende conto della classifica, perché non vi rendete conto e non tifate una squadra che ha portato Pescara al centro dell’attenzione del Paese? Certamente Pescara non pensava di lottare per lo scudetto; il Presidente Sebastiani va dunque solo sostenuto; avete avuto un allenatore che si è dimesso, ossia non percepirà più lo stipendio, e tale gesto va apprezzato. Lo sport allora significa anche capire che una squadra è stata più forte. Il vostro sindaco ha lavorato bene, ha saputo portare a Pescara il campionato italiano di Danza sportiva che oggi fa più incassi del Motorshow di Bologna”.
“Sono legato a Pescara – ha detto il presidente Pancalli – perché una delle mie prime gare da nuotatore disabile, un anno dopo l’incidente, si è svolta proprio qui, con la “A.S. Orione” e Pescara è una città che crede nelle dinamiche sportive. Sicuramente il mondo dello sport paralimpico rappresenta il modo più chiaro in cui lo sport si fa strumento di inclusione, la Londra Paralimpica è lo strumento di riabilitazione sociale ed è importante, perché prima d’ora non era mai capitato che una Paralimpiade attirasse centinaia di spettatori dinanzi a uno schermo. Questo significa che c’è stata una crescita culturale; trent’anni fa, quando noi tornavamo da una Paralimpiade si parlava dei ‘campioni del cuore o del coraggio’, oggi quando ci riferiamo a Alex Zanardi, o ai fratelli Pizzi o ad Annalisa Minetti parliamo solo di ‘campioni’. Per questo lo sport va sostenuto, sport inteso non solo come medaglia o risultato, ma piuttosto come strumento di coesione sociale, di identità culturale, esattamente come nello spirito di Aces. Il mondo della politica dev’essere oggi sussidiario allo sport, anche se viviamo in un paese di grandi difficoltà, dobbiamo aiutare le famiglie affinchè spingano i propri ragazzi a praticare lo sport, quindi occorre sostenere le piccole società sportive. Per anni il Cip ha sognato di costruire una nostra ‘piccola Coverciano’ attrezzata per gli sport Paralimpici, e oggi finalmente la stiamo vedendo crescere a Roma, ma è assurdo che per vedere la prima pietra abbiamo dovuto attendere otto anni”.
Subito dopo il Presidente Aces Lupatelli ha donato a Petrucci con un piatto di ceramica con il simbolo di tutte le municipalità che sono “Città Europee dello Sport”. “L’esperienza vissuta con mio fratello Ivano è stata straordinaria – ha detto Luca Pizzi – Ivano veniva da una situazione critica, ha perso la vista per una caduta in bici, e all’improvviso mio fratello è passato da ciclista a diversamente abile, vivendo momenti di grande tribolazione, gli interventi, la solitudine, la depressione. Poi quattro anni fa abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura ed è stata una svolta e io ho vissuto la rinascita di mio fratello attraverso lo sport che è vita. Nelle Paralimpiadi abbiamo vinto 28 medaglie, ma ritengo che la più importante sia quella derivante dalle centinaia di telefonate arrivate dopo Londra al Comitato Paralimpico da ragazzi diversamente abili che oggi vogliono fare sport. Infine, le Paralimpiadi sono la testimonianza che i sogni esistono e possono realizzarsi, per me e mio fratello è stato così, l’importante è crederci fino in fondo”.


24 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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