Petrucci: “Pescaresi, siate seri”
Pescara – (di Stefano Leone – foto Massimo Leone) – Arriva a Pescara per partecipare alla cerimonia di chiusura “Citta Europea dello Sport 2012” organizzata dal Sindaco e tenuta nella sala consiliare, alla presenza di autorità e studenti pescaresi. Gianni Petrucci, numero uno dello sport italiano, Presidente del CONI al suo quarto mandato e contemporaneamente Sindaco di San Felice Circeo, circa 8.500 abitanti della provincia di Latina. Da uno come lui, della sua levatura e posizione, ti aspetti risposte che siano esaustive dell’argomento trattato e che non siano affermazioni fatte tanto per la circostanza; quando queste affermazioni assumono poi il tono dell’ironia poco piacevole bè, qualche mal di pancia viene spontaneo. Fossimo in politica, (anche se politico lui lo è, e politica è la sua carica), di lui direbbero che sarebbe da rottamare ed invece? Invece dal 7 maggio Gianni Petrucci ha una nuova fascia tricolore, (quella di Sindaco appunto), e la stessa poltrona di sempre, quella della presidenza del CONI che occupa dal 1999 e che lascerà dopo le Olimpiadi per “raggiunti limiti d’età”. Un’uscita di scena a preludio del pensionamento? Pare di no, anche se il dirigente, classe 1945, potrebbe vantare il buon ritiro in riva al Circeo, perla marittima lontana cento chilometri dal caos della Capitale. I bene informati giurano infatti che il numero uno dello sport italiano non farà il “sindaco in pensione” ed è pronto per una nuova avventura ai posti di comando. Da mesi il suo nome risulta tra i più caldi per la guida della Federazione Italiana Pallacanaestro, dove fu segretario generale dal 1977 al 1985 prima di essere eletto, nel 1992, Presidente fino al 1996. Insomma, proprio un uomo per tutte le stagioni, come da più parti viene definito. Ma veniamo alle dichiarazioni fatte da Petrucci a Pescara prima di entrare nella sala della cerimonia allestita in Municipio. Dopo aver tessuto le lodi al suo collega Sindaco, Luigi Arbore Mascia per la magnifica organizzazione di Pescara città dello sport 2012, esprime plauso per tutto lo sport pescarese e precisa di voler fare un elogio all’ormai ex allenatore del Pescara, Giovanni Stroppa, per il gesto delle dimissioni e al Presidente della società biancoazzurra per aver dato alla città la serie A. Nel corso della dissertazione di elogi e plausi, (vorremmo vedere se in qualunque altra località non avesse detto le stesse cose!), ecco improvvisa la caduta di stile che non ti aspetti:
“…poi voglio fare una domanda agli amici del Pescara; ma si pensava che il Pescara potesse vincere lo scudetto? Se il Pescara poteva vincere lo scudetto allora è giusto quello che hanno fatto (senza pausa) siamo seri. (!!!). Il Pescara sta in una posizione di classifica tutt’altro che seria e drammatica, insieme a tante altre squadre, guardate la classifica, ci sono squadre dietro che dovrebbero aver mandato via tutte l’allenatore, non l’hanno fatto”.
Forse il Presidente era un po’ stanco o forse pensava di parlare di un’altra realtà; se voleva suonare gli archi tessendo lodi a destra e manca, qualcuno avrebbe dovuto dirgli che il Pescara è terz’ultima in classifica con 11 punti e dietro ci sono soltanto Siena con 10 punti e il Genoa con 9, dopodichè la classifica è terminata. Quel “…siamo seri” poi, caro Presidente poteva risparmirselo dal momento che i pescaresi, che seri lo sono al pari di tantissime altre realtà, non hanno certo necessità di maestri di cerimonia che richiamino ad atteggiamenti comportamentali più consoni, (vogliamo parlare delle polemiche su Zeman dopo la sconfitta contro la Lazio? Dunque questo vuol dire che gli amici romani non sono seri?). La seconda caduta di stile, e questa è ancora più roboante perché è istituzionale, il Presidente l’ha avuta nella risposta alla domanda sul caso della rivolta di alcune società di pattinaggio che hanno dichiarato esplicitamente di uscire dalla Federazione se, così come parrebbe, il 25 novembre prossimo il Presidente uscente Sabatino Aracu, dovesse ricandidarsi per succedere a se stesso. Questo, ed è ormai noto a livello nazionale, per le accuse rivolte allo stesso Aracu sulla gestione dei fondi della Federazione. E lui?
“Io non ho elementi per giudicare; devo dire che la Federazione ha la sua autonomia, quelli che escono hanno fatto la loro scelta, non sono preparato sull’argomento per cui sto al mio posto”. Sarebbe una dichiarazione neanche da commentare se non fosse che, detta da una posizione istituzionale tanto importante come quella di Presidente del CONI, nascono alcune domande spontanee. E’ credibile che il numero uno dello sport italiano non sappia di un’azione tanto clamorosamente annunciata da società affiliate ad una Federazione facente parte del CONI? E’ credibile che il numero uno dello sport italiano dica di non avere elementi per giudicare l’operato di un Presidente di Federazione quando non più tardi di marzo 2012 ha ricevuto, a firma dell’ex moglie di Aracu, Maria Maurizio, testimone chiave anche nel processo Sanitopoli, (nel quale è coinvolto lo stesso Aracu), una lettera indirizzata proprio al presidente CONI, al vice, Riccardo Agabio, a Luca Pancalli, a Giancarlo Abete, Franco Arese, Manuela Di Centa, Giovanni Malagò, Renato Di Rocco e molti altri membri della giunta del Coni. Ancora una volta silenzio assoluto e nessuna spiegazione. Presidente, la conosciamo come persona retta e corretta e troppo navigato per rispondere in questo modo; la prego, ci dica che era stanco quando ci ha fatto queste dichiarazioni, gli “amici del Pescara”, e lo sport tutto in generale, capiranno!
Non c'è ancora nessun commento.