Mascia sotto il tiro dell’UDC


Pescara – (di Stefano Leone) – (ore 0,10) – (Foto: Mascia – a sinistra – e Dogali dell’UDC) – Il Sindaco è di nuovo nel mirino del gruppo UDC che, dai tempi della battaglia sulla ricapitalizzazione della partecipata Pescara Parcheggi, non perde occasione per minare l’equilibrio della maggioranza della quale la stessa UDC fa parte. Pare che non abbia avuto grande riconoscimento neanche il gesto, dello stesso Sindaco, di rimettere al suo posto l’Assessore Serraiocco, (UDC appunto), anticipando anche l’azione conclusiva della magistratura, che i mal di pancia del capogruppo Dogali e dei suoi uomini non si placa. E il Sindaco sbotta.
“La maggioranza di governo al Comune di Pescara, di cui l’UDC fa parte, ha sottoscritto tre anni e mezzo fa un “patto di inizio consiliatura” che va rispettato, né possiamo pensare di continuare a dover essere sottoposti ogni sei mesi a una revisione per una delega, o un posto di potere o il pretesto di una delibera, che sia Pescara Parcheggi o altro. Non accetto diktat né ultimatum da alcuno, a cominciare dall’UDC che, anch’essa, tre anni e mezzo fa, ha sottoscritto un patto di maggioranza e che oggi vanta una rappresentanza politica numericamente anche superiore rispetto a quello che il partito esprime, con un Presidente del Consiglio comunale, massima espressione dell’Assise civica, due assessori con deleghe pesanti, e due Presidenti di Commissione. E nel merito della riunione svoltasi ieri sera in Comune, è bene chiarire, in maniera definitiva, che Pescara Parcheggi è una società che va salvata, una società nata per risolvere i pasticci lasciati dal precedente governo di centro-sinistra, e che oggi ci garantisce un introito sicuro dalla gestione degli stalli a pagamento pari a 1milione 900mila euro l’anno”.
Dunque, Arbore Mascia non ci sta a farsi tirare dalla giacchetta e lo dice a chiari toni; l’UDC, dal canto suo non ha mai neanche nascosto le sue posizioni che per bocca del suo capo gruppo Dogali ha sempre ritenuto di volere una politica economica attenta e oculata. E’ lo stesso Dogali che, dopo l’incontro di ieri, ha tenuto a riconfermare che l’UDC seguirà la maggioranza a patto che la politica economica e finanziaria sia effettivamente improntata alla ragionevolezza delle cose chiare. Sulla partecipata Pescara Parcheggi, il gruppo dell’UDC è sempre stato molto critico. Dice Dogali:
“Pescara Parcheggi è una società partecipata creata al di fuori del patto di governo; i fatti dicono che è una società in continua perdita e non possiamo permetterci il lusso di usare soldi pubblici in modo scellerato. Sono tre anni che questa società chiude i conti in rosso e il socio unico, (il socio unico è il Comune Ndr), deve correre ai ripari sborsando quattrini per coprire il disavanzo. Io e il mio gruppo, pur facendo parte della maggioranza, mai assumeremo la posizione di chi gira la testa dall’altro lato per poi dire di non essersi accorti di anomalie o gestioni anomale della cosa pubblica”.
-Dogali, diciamoci la verità, il vostro disagio all’interno della maggioranza risale ormai già a diverso tempo; uno dei cavalli di battaglia, ai tempi della lotta con l’opposizione in Consiglio comunale, per la ricapitalizzazione di Pescara Parcheggi fu il non mettere sulla strada 40 padri di famiglia che avrebbero perso il posto. Ora 7 dipendenti sono stati licenziati e nessuno ha dato una spiegazione di questo. Ma, per caso, c’è mica la voglia da parte dell’UDC di staccare la spina al Sindaco e alla maggioranza interrompendo così la consiliatura?
“Noi non sottoponiamo nessuno a qualsivoglia ricatto; noi stiamo nella maggioranza, lo ripeto, e la supportiamo se attua una politica economica e finanziaria ordinata e assennata altrimenti…; certo non ho la palla di vetro per prevedere quello che poi potrà accadere”.
Il Sindaco, dal canto suo, ribadisce:
“Pescara Parcheggi è una società che va assolutamente salvaguardata, io stesso addirittura un mese e mezzo fa sono arrivato a porre una sorta di fiducia sulla delibera tesa a salvare la struttura e i posti di lavoro e in aula ho avuto la fiducia della mia maggioranza. (ricordiamo che la votazione ebbe un esito tutt’altro che scontato: presenti 40; favorevoli 17; contrari 16; astenuti 7; in pratica il Sindaco salvò se stesso con il suo voto Ndr). Io credo nella forza e nelle potenzialità di quella società che ovviamente deve crescere, una società frutto di una scelta politica del centro-destra determinata dalla necessità di riparare ai danni ereditati da quel centro-sinistra che ha governato Pescara per sei anni prima di noi, lasciandoci un buco di 500mila euro, pari alle somme che avremmo dovuto incassare dalla gestione dei posti auto a pagamento e che non abbiamo mai incassato, aprendo un contenzioso che avrà i suoi tempi. Senza dimenticare il blitz notturno con cui vennero sradicati dalle nostre strade i parcometri, lasciando nel caos il servizio. Dunque la posizione della maggioranza di governo, emersa dalla riunione di ieri sera, è chiara: noi vogliamo salvare la società per collocare parte delle sue quote sul mercato, ma nelle migliori condizioni possibili anche per l’Ente Comune che deve arrivare in una posizione di forza. Dunque sia chiaro che l’apertura verso l’esterno è una scelta di tutta la maggioranza, di cui fa parte sicuramente anche l’UDC, la quale però non può continuare ad appuntarsi la medaglietta al petto come la ‘portabandiera’ di tale ipotesi. Ed è qui che si passa alla questione politica: con l’UDC esiste un patto di inizio consiliatura sottoscritto dal partito che, com’è vero che ‘pacta sunt servanda’, va rispettato e non possiamo pensare di essere sottoposti a ‘revisione’ ogni sei mesi con rinegoziazioni semestrali su assessori, deleghe, posti di potere, non è questo il modo in cui io ritengo si possa stare in maggioranza. A questo punto non accetto né diktat né ultimatum dall’UDC, che ha sottoscritto un primo patto di inizio consiliatura tre anni e mezzo fa, un patto ribadito appena otto mesi fa, al momento della nomina dell’assessore Porcaro, impegnandosi a non ‘turbare’ in alcun modo gli equilibri della maggioranza, blindata sino a fine consiliatura. L’UDC si è impegnata a sostenere il programma della maggioranza, peraltro dopo aver ottenuto una rappresentanza politica anche numericamente superiore rispetto a quello che il partito esprime all’interno del Comune, con il Presidente del Consiglio comunale, due assessori con deleghe pesanti, e due Presidenti di Commissione. Né è possibile che ogni sei mesi l’UDC esca fuori con presunti problemi di natura programmatica e che ogni sottolineatura politica sottenda a una richiesta di rappresentanza politica”. Insomma, la partita è apertissima e, rimanendo in tema metaforicamente sportivo, registriamo già qualcuno che, lasciando la guida tecnica della squadra di calcio pescarese non mangierà il panettone a Pescara. Riuscirà l’attuale maggioranza ad arrivare, invece, ad mangiarlo?


22 Novembre 2012

Categoria : Politica
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