Concorsone: candidato un amministratore?
L’Aquila – Riceviamo: “Buongiorno Direttore, offro uno spunto di riflessione. Ho scorso la lista provvisoria degli ammessi alla prova scritta della classe di concorso AG7A e con mia grande sorpresa ho visto che almeno un candidato e’ attualmente un cosigliere al comune dell’Aquila. Mi chiedo se sia eticamente corretto partecipare ad un concorso per un posto pubblico a tempo indeterminato nel comune in cui si e’ consigliere.
La legge Barca ha prodotto una dimissione generale degli amministratori che hanno scelto, liberamente e in alcuni casi anche con dispiacere, il proprio lavoro all’attivita’ amministrativa. Parlo soprattutto di piccoli comuni dove l’amministratore percepisce il gettone di presenza per la partecipazione al consiglio comunale e nient’altro. Prima la legge Barca non c’era e le persone si sono trovate a scegliere e a rinunciare al loro incarico, ma oggi come fa una persona eletta quest’anno ad amministrare e dopo che la legge Barca e’ vigente e chiara, a partecipare ad un concorso sapendo la sua incompatibilita’ con il ruolo di consigliere?”.
(Ndr) – Le riflessioni sono due. Dovrebbe essere espressamente vietato ad un amministratore partecipare ad un concorso per aspiranti a lavorare nell’amministrazione di appartenenza. Non lo è, perchè i cervelloni romani dicono di pensare a tutto, ma operano diversamente. Ma siamo in Italia, non dimentichiamolo: qui tutto può accadere, meno le cose migliori…
La seconda rflessione è che chi scrive avrebbe potuto benissimo firmare, e magari chiedere riservatezza sulla firma. Dunque, è molto italiano (aquilano in questo caso) agire come non si dovrebbe. Diciamo che è una regola. Ma siamo in Italia, non dimentichiamolo…
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