Lo sconcio dei manifesti mortuari
L’Aquila – SQUALLORI AQUILANI SOTTO GLI OCCHI DI CHI NON VUOLE VEDERE – Manifesti a lutto appiccicati uno sull’altro sullo stelo di un palo dell’elettricità in viale Collemaggio, all’inizio del rettilineo che porta al piazzale tra due vialetti pedonali laterali. La solita cafonata all’aquilana, che peraltro non rappresenta un’eccezione. Esistono degli spazi, delle bacheche, per i manifesti a lutto, ma chi cura l’affissione da sempre li colloca anche al di fuori, dove preferisce, nei posti meno adatti. Nel caso di viale Collemaggio, chi arriva, magari qualche sporadico turista, per procedere verso il monumento, trova sulla sinistra questo sconcio offensivo oltre che del decoro pubblico, anche per la memoria dei morti di cui si annuncia la dipartita. Cose da terzo o quarto mondo.
Lo sconcio, è ben noto a tutti, si ripete da tempo e nessuno è capace di porvi rimedio, o forse nessuno è capace di accorgersene. La sensibilità e il senso estetico sono così esigui, in questa città , da aver causato la perdita di ogni senso della misura. Una bacheca per i manifesti a lutto esiste qualche centinaio di metri più avanti, sulla sinistra del piazzale di Collemaggio guardando la basilica. Invadere altri spazi con i manifesti è dunque una scelta precisa, un atto di prepotenzza e di mala educazione, voluto e tollerato. Speriamo non più in futuro. Ci dev’essere un limite anche alla sciatteria e alla sconcezza, in una città che ha sicuramente molto altro da pensare, ma non può comunque essere offesa anche in queste minuzie, in queste briciole di squallore.
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