Sottoservizi, soldi finite nelle fogne


L’Aquila – (di Gianfranco Giuliante, foto) – CIO’ CHE NON E’ STATO DETTO AI COMMERCIANTI DEL CENTRO – Ha dell’incredibile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale per quel che concerne il centro storico di l’Aquila. Dopo il rilascio delle licenze oggi l’annuncio di Cialente di una prossima smobilitazione di quanti commercianti del centro storico, anche aderendo alla sua opzione romantica di “riprendiamoci il centro” hanno investito (dopo aver perso tutto nel terremoto) le ultime risorse fisiche ed economiche accodandosi alla “lucida follia” del Sindaco di L’Aquila.
Bisognava allora rinunciare al “sogno” e con ferma determinazione spiegare l’impraticabilità oltre che l’inagibilità di un ritorno tra “le mura” di attività commerciali destinate a convivere con “il caos calmo” di una ricostruzione annunciata”.
Oggi il Sindaco, oltre a preannunciare la possibilità (non sarebbe meglio parlare di necessità?) di trasferimento dei negozi e dei locali della “movida” in zone alternative, valuti un ristoro dei danni a quanti lo hanno seguito in questa disfatta annunciata.
Le responsabilità dell’attuale amministrazione dovrebbero essere attenzionate dal sistema giudiziario per stabilire se modi e tempi di fruibilità del centro sono stati coerenti con le documentate osservazioni fatte dai diversi organismi (VVFF, Uffici del Comune oltre che Prefettura).
Ma siccome Cialente non vuole farci mancare niente, a questo deve aggiungersi il capitolo dello spreco di risorse che ben potevano servire per la nostra città.
Oltre 10.500.000 euro sono stati “infognati” da Cialente & C. Il rilascio temporaneo di autorizzazioni commerciali in centro storico ha importato un costo per la comunità aquilana che ha dell’incredibile!
Dal giorno della prima ordinanza ad oggi, ogni giorno il comune di L’Aquila getta nelle fogne cittadine 8.640.000 litri (ottomilioniseicentoquarantamila litri…..) di acqua poiché il sistema idrico della città impone l’apertura totale dell’anello acquedottistico di adduzione al centro storico (per capirci oggi vi si eroga la stessa acqua che veniva fornita pre-terremoto per tutti gli abitanti del centro storico) per poche decine di attività commerciali!
Il 95% di questa acqua deve “essere veicolata in fogna” mentre il rimanente 5% serve l’attuale utenza del centro storico. 8.640.000 litri/giorno, ovvero 3,15 miliardi di litri annui ovvero se vogliamo considerare per difetto 1 euro il costo di 1 metro cubo di acqua, possiamo parlare di 3.153.000 euro l’anno.
Negli ultimi 3 anni sono stati buttati nelle fogne oltre 10.000.000 di euro ovvero, lo ripetiamo l’equivalente di oltre 3 miliardi di litri ogni anno!
A questi soldi bisogna aggiungere che l’operazione di riapertura della rete ha prodotto anche fenomeni di allagamento in molte delle abitazioni precipitosamente abbandonate il 6 aprile con conseguenti richieste di risarcimento danni per una cifra non ancora quantificabile!

Potremmo aggiungere che mentre GSA su ordine del sindaco immetteva in fogna il 95% dell’acqua utilizzata per servire il centro storico dell’Aquila, doveva acquistare dal C.A.M ( Centro Acquedottistico Marsicano) acqua per oltre 1.000.000 di euro per le necessità dei comuni della Valle Subequana.
Il sogno “di Cialente” oltre che pericoloso, è anche molto….molto costoso!


20 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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