Turone, squallido e comodo dimenticarlo
L’Aquila – L’ABRUZZO UFFICIALE HA CANCELLATO LA MEMORIA E LA PRESENZA DI UN INTELLETTUALE CRITICO E GALANTUOMO – (Un ritratto di Sergio Turone da www.truciolisanonesi.i) – Scrive Ugo Centi: “Turone. Giornalista scomodo. Presto dimenticato – post pubblicato in diario, il 18 novembre 2012
“Se tu sapessi che congiura d’imbroglioni e d’intrigantisi distende sull’Italia, ne tremeresti anche tu”. Questa frase non è di oggi. È del 1866. L’autore è di Massimo D’Azeglio, patriota del risorgimento italiano, che così scriveva dall’allora Parlamento italiano in una lettera alla moglie. L’affermazione è riportata all’inizio di “Politica ladra, storia della corruzione in Italia” (ed. Laterza, 1992), libro di Sergio Turone.
Turone, che fu anche consigliere regionale ed esponente politico di spicco in Abruzzo, era un giornalista e scrittore scomodo. Ed era anche un uomo di sinistra, naturalmente inviso a molta parte della sinistra stessa perché autonomo. Si “ritirò” spontaneamente da questo mondo nel novembre del 1995. Ed in questo Abruzzo che tutto ricorda e commemora è stato dimenticato. Questo blog ogni anno non dimentica la data.
Diceva un mio vecchio professore: “E’ difficile essere di sinistra, eppur bisogna esserlo”. Turone lo era.
LA FINE A VILLA ROSA DI MARTINSICURO – Sergio Turone – così raccontò la sua fine Il Corriere della Sera – e’ morto a Villa Rosa di Martinsicuro, nell’ elegante attico di via Procida 6 nel quale viveva, da anni, in una sorta di dorato ma attivissimo esilio, solo ma circondato dalle sue cose: la macchina per scrivere, il fax che lo legava al mondo, i tantissimi quotidiani comprati ogni mattina, decine di quadri coloratissimi alle pareti e, soprattutto, il mare, l’ unico orizzonte visibile dalle grandi finestre. A rendere dolorosa, estremamente dolorosa la morte di Sergio Turone, c’ e’ la quasi certezza che non sia stata una morte naturale, ma un suicidio. Colpito, da tempo, da un male gravissimo del quale non faceva mistero, Turone potrebbe aver deciso di uccidersi con una potente dose di barbiturici. I carabinieri di Martinsicuro evitano per ora di confermare o smentire, rimettendo tutto alla conclusione dell’ inchiesta disposta dal sostituto procuratore Lucio Ardigo’ . Nell’ appartamento di Turone, pero’ , sarebbe stato trovato un biglietto che spiegherebbe le ragioni del gesto; nel foglietto di carta lo scrittore chiederebbe scusa per il suo gesto. Il magistrato ha disposto per oggi l’ autopsia. Nato a Milano il 10 giugno di 65 anni fa, Turone e’ stato giornalista al “Giorno” prima, al “Messaggero” poi, salendo tutte le scale della notorieta’ e della gerarchia redazionale fino a diventare editorialista di “Avvenimenti”. Scrittore di successo, saggista della politica e del costume, aveva conosciuto la polemica feroce quando si era schierato con Pannella nelle file radicali. A Teramo era arrivato cullando il sogno di una cattedra in storia e metodologia del giornalismo, che aveva poi avuto nella facolta’ di Scienze politiche,
(Ndr) – Ci associamo al giusto ricordo di Turone da parte di Ugo Centi. In un Abruzzo ridondante di retorica, di ipocrisia rievocativa, ma di sostanziale ignoranza e indifferenza verso i migliori (i pochi in vita e i tanti non più in vita), ci si sbrodola a celebrare e sproloquiare su questo e su quello, dimenticando i personaggi più significativi e meno spettacolari, come Turone, che altrove è rispettato e conosciuto. Fa parte prima di tutto della semplice e desolante ignoranza dei politici e delle istituzioni, e fa comodo a chi punta a cancellare il passato e i suoi protagonisti di maggiore profilo. Ma scomodi. Niente uccide più del silenzio e dell’oblio, questo ben lo sanno i bercianti e vaniloquenti protagonisti di oggi.
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