Autonoma sistemazione? Un pasticcio
L’Aquila – Quattro mesi senza un euro per chi ha diritto (ma non riceve) il sostegno dell’autonoma sistemazione, cioè migliaia di persone del cratere che contano su tali risorse, ma non vendono il becco di un quattrino. Questa mattina il problema è stato discusso in Corte dei conti, perchè quello è l’ufficio al quale sono pervenuti i documenti da esaminare. Carte che da Roma a L’Aquila avrebbero impiegato quattro o cinque settimane, e nessuno sa perchè. Come sempre la burocrazia si cela dietro silenzi e manivre elusive. Dovrebbe essere la Corte a dire se le carte sono in regola, e quindi a ripassarle a chi dovrebbe pagare. Intanto si approssima il 31 dicembre, data in cui l’autonoma sistemazione potrebbe venir meno. Dunque, se ci sarà davvero, il pagamento potrebbe essere l’ultimo, se non si accorderanno proroghe: argomento sul quale il Governo chiude le orecchie e sigilla le scarselle.
Il personale della Corte, stando a quanto si apprende da fonti ufficiose, avrebbe garantito il massimo impegno e la massima sollecitudine per la verifica di regolarità delle pratiche. Ma non è neppure sicuro che tocchi alla Corte tale verifica. Chi sbraitava durante la “reggenza” di Chiodi come commissario, è servito: ora che Chiodi non c’è, i ritardi sono ancora più clamorosi e confusi. Un pasticcio, l’ennesimo e – come ti sbagli – sempre sulla pelle dei più deboli, quei cittadini che non sanno a quale santo rivolgersi per avere semplicemente ciò che loro spetta.
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