Farmaci, cittadini e risparmi
L’Aquila – Scrivono il sindaco Massimo Cialente e l’on. Giovanni Lolli: “Relativamente al problema della prescrizione del principio attivo in ricetta per i farmaci e, all’emendamento che lo modifica presentato questi giorni al Senato, vorremmo segnalare che ci sono due aspetti della questione che meritano necessaria attenzione.
In primo luogo c’è l’aspetto legato al risparmio sulla Sanità: deve essere chiaro che tale risparmio non riguarda la Spesa Pubblica o il Sistema Sanitario Nazionale che già dal 2001 rimborsa solo il farmaco al prezzo più basso. L’eventuale differenza per il farmaco di marca, infatti, viene versata volontariamente dai cittadini.
Il risparmio riguarda, dunque, i cittadini e, anche se si tratta di cifre estremamente modeste, è giusto tenerne conto.
C’è poi l’altro aspetto del problema, cioè il fatto che i “farmaci generici” siano prodotti tutti in paesi diversi dall’Italia mentre, nel nostro paese, esiste un sitema industriale farmaceutico dove operano più di 150 imprese e che occupa 65 mila persone.
Noi, in particolare, lo conosciamo bene giacchè all’Aquila sono presenti ben tre aziende che rappresentano la parte migliore della nostra industria.
L’introduzione dell’obbligo per il medico di indicare nella ricetta il principio attivo ha prodotto immediatamente un effetto pesantissimo sulla produzione industraile italiana. Vale la pena di ricordare che stiamo parlando di multinazionali che hanno già stabilimenti in altri paesi Europei ed extra Europei e che, di fronte al calo di fattutrato, sposteranno le produzioni fuori dall’Italia con costi sociali ed economoci molto pesanti per noi.
Occorre trovare un punto di mediazione ragionevole che tenga conto di tutti e due gli aspetti, indicando un periodo di tempo congruo entro il quale ottenere tutti i vantaggi possibili per i cittadini e permettere all’industria italiana di organizzarsi per questa scadenza.
Ci sembra d’altra parte che la misura inserita nel decreto sulle liberizzazioni dell’estate scorsa, contenesse già un punto di partenza importante : l’obbligo del farmacista di informare il cittatino sull’ esistenza dei farmaci al minor costo.
Non è possibile pensare che in un sistema indutriale possa operare in un mercato, le cui condizioni vengono cambiate continuamente dal Governo, addirittura come nel caso della misura in discussione a distanza di un mese.
Ci auguriamo, pertanto, che nel decreto sviluppo in discussione al Senato si tenga conto adeguatamente di questi problemi e ci si ricordi che stiamo parlando di un Paese che di fronte alla drammatica crisi internazionale riesce ad evitare il tracollo anche perché è il secondo paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania. Ci auguriamo, infine, che si tenga conto che questo problema che riguarda certamente il Ministero della Sanità è proprio anche il Ministero dello Sviluppo Economico.”
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