Un canto d’amore per Chieti
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “È un riadattamento di una nota canzone, IDEATA dopo la riunione di martedì 13 Novembre al Supercinema di Chieti, con i cittadini,per chiedere al governo che Chieti deve restare PROVINCIA.
Cantiamo Chieti
Della canzone che tra la fine dell’ottocento e primi anni del novecento che accompagnava la fatica stagionale delle mondine nelle risaie, i partigiani, con alcune variazioni, hanno elaborato il canto più significativo della Resistenza, che può essere anche non condivisa, ma ha avuto una funzione determinante nella nascita della Repubblica democratica. Non vorremmo, come ha detto Paolo Ciammaichella, che Chieti, dopo essersi salvata dall’occupazione tedesca e dai bombardamenti Alleati con la dichiarazione di “città aperta”, venga privata della sua identità storica da un governo tecnico che non conosce né storia, né geografia, che pensa che l’Italia sia soltanto economia. Ma se tutto è economia l’economia non è tutto.
Così la canzone può essere ulteriormente aggiornata e adeguata.
CHIETI CIAO
(variazioni a cura di Mario D’Alessandro)
Una mattina ci siam svegliati,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Una mattina ci siam svegliati
ed è arrivato il “professor”.
Con un decreto ci butta via,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Con un decreto ci butta via.
E ci vuole far morir.
E se io muoio da pescarese,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da pescarese,
qui mi voglio seppellir.
Mi seppellirai laggiù a Sant’Anna,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Mi seppellirai laggiù a Sant’Anna
sotto l’ombra di un bel fior.
Tutti quelli che passeranno
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Tutti quelli che passeranno
potran dire «Che bel fior!».
“È questo il fiore del teatino”,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
È questo il fiore del teatino
Che vuol la sua identità!”
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