Omicidio Bucco, ucciso per pochi soldi?
Pescara – (di SteLe) – (Foto: la scientifica durante i rilievi nell’appartamento dell’omicidio) – Un computer e 150 euro, una discussione e uno sconosciuto, almeno per ora tale. Su questi elementi si imperniano le indagini sull’omicidio di Nicola Bucco. Ieri ci sarebbe stata una discussione fra l’ucciso e un uomo, descritto come maturo e italiano, proprio sulla modesta somma evidentemente oggetto di contestazione e controversia. Sono le ultime novità sul delitto.
La lunga notte degli uomini della polizia pescarese non ha avuto sosta; il capo della Mobile, Pierfrancesco Muriana e i suoi collaboratori hanno vagliato tutti gli elementi raccolti delle lunghe due ore di ricognizione fatta all’interno dell’appartamento dove è stato ammazzato, con tre fendenti uno alla gola, due al petto, Nicola Bucco ieri pomeriggio.
Vagliato particolari, reperti, ipotesi; poi l’ascolto della ex moglie e del figlio 20enne Francesco, per cercare uno spiraglio di luce che possa far intravedere la pista da prendere per capire intanto il movente. Mentre la Scientifica ha iniziato ad analizzare, in laboratorio, le macchie di sangue riscontrate sul tappeto all’esterno della porta d’ingresso che, ricordiamo, è stata lasciata accostata dall’assassino, quando è andato via. A questo proposito, altro elemento al vaglio degli inquirenti è desumere se l’assassino sia stato uno u più d’uno; per questo aspetto la cosa certa è che Bucco conosceva chi poi gli ha tolto la vita. Questo desunto dal fatto che ha evidentemente aperto lui dal momento che la porta non riscontrava segni di forzature. Nessuna novità per quanto riguarda il movente ma neanche dell’arma usata che ieri non è stata trovata sul luogo dell’omicidio.
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