Case “C.A.S.E.”, bocche cucite su graduatoria? Le famiglie sceglieranno la scuola altrove


case-28-ag-09-21L’Aquila – Migliaia di persone che hanno abitazioni inagibili, di classe E, oppure F, o appartengono a condomìni litigiosi, arruffati, indecisi, o anche si imbattono in imprese che richiedono tempi lunghi, sono nei guai più insolubili. L’autunno si avvicina, così come la riapertura delle scuole, le esigenze di lavoro e di rientro in città. Fare i pendolari per cinque o sei mesi, specie se si hanno figli o congiunti anziani, è stressante quasi quanto, o ancora di più, del terremoto. Ma oggi – ci fa notare chi si trova in tale situazione, anche a nome di altri – è l’11 settembre e in molte città d’Italia è ricominciato l’anno scolastico. A L’Aquila invece i ragazzi sono a spasso, si parla di rinvio della data di apertura delle scuole ma non si sa ancora nulla di preciso, e soprattutto le famiglie sono in attesa che qualcuno si degni di comunicare la graduatoria per l’assegnazione delle case.
Molto tempo fa è stato disposto un censimento, sono state costrette tutte le famiglie con case E-F a fare domande compilando moduli raccolto a migliaia. Nei moduli si richiedevano dati, che sono stati forniti. Si sapeva, e se ne ha la conferma, che la case C.A.S.E. non sarebbero bastate, e – si dice – i dati raccolti mediante i moduli confermerebbero la situazione. Usiamo condizionali perchè tutto è incerto, vago, impreciso. Soprattutto la graduatoria di chi ha diritto ad avere gli appartamenti. Esiste, dice qualcuno, ma viene tenuta gelosamente segreta: perchè? Siamo alla vigilia delle consegne delle prime case: a Onna, ma le fanno fatte altri, e basteranno. Nei quartieri news town aquilani, e non se ne sa nulla. La gente comincia, e non sapremmo fare torto a nessuno, a mugugnare e sospettare. I segreti non piacciono a nessuno e danno àdito a sospetti e dubbi.
Anche il computer più obsoleto sarebbe in grado in un mese di fare questi banali calcoli. Esistono dei criteri e dei punteggi? Bene allora qual è il problema? Perché la lista non viene fuori? Forse già è in mano ai nostri amministratori, ma ai poveri mortali non è dovuto sapere? “Tutto questo è veramente vergognoso” commentano le persone con cui parliamo del problema. In tutto questo immobilismo, se così lo vogliamo chiamare, chi ci rimetterà saranno i ragazzi. I giovani sono la classe più debole e sono loro che hanno subito i peggiori danni psicologici a causa del terremoto; vogliamo aggravare ancora di più la loro situazione? Se alle famiglie non viene data la possibilità di tornare all’Aquila, si vedranno costrette ad iscrivere i propri figli in un’altra città ed inserirli ad anno scolastico già avviato, con tutti i risvolti psicologici del caso. E’ inevitabile, sta già accadendo in questi giorni e non sono sporadici casi: pare che la decisione la stiano prendendo le famiglie lasciate nell’incertezza a centinaia, nei diversi centri della costa. Del resto, se uno è sfollato e confinato sulla costa, perchè non dovrebbe iscrivere i propri figli dove si trova? Dati i silenzi aquilani, è una soluzione conveniente. Questo è uno dei problemi che i cittadini aquilani sfollati avvertono fortemente in questo momento. Ne evidenzieremo altri, uno per volta.


11 Settembre 2009

Categoria : Cronaca
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