Kimberly, si vede: deserto industriale


Alanno – I SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA, MA LE DECISIONI SONO IRREVOCABILI – Le segreteria regionali e rsu SLC-Fistel-Uilcom scrivono: “Le Organizzazioni Sindacali territoriali unitamente alle RSU hanno incontrato la Kimberly Clark presso la sede dell’unione degli Industriali di Pescara.
Per la Kimberly Clark è presente l’AD Marco Querzoli che conferma ai sindacati la decisione di vendita dello stabilimento di Alanno a causa della flessione nelle vendite Italia cha ha determinato di un eccesso di capacità produttiva.
La Kimberly Clark intende procedere ai sensi dell’art. 47 della legge 428/90 con il trasferimento del ramo di azienda di Alanno, con il passaggio di tutti i lavoratori e dell’intera fabbrica, ad un eventuale acquirente da individuare in prima battuta in una short list di investitori strategici già presenti da anni nel business della carta, e, successivamente rivolgendosi anche ad altri investitori, interessati a dare continuità allo stabilimento in presenza di un piano industriale di supporto che garantisca la continuità della produzione nel medio termine.
Al fine di agevolare l’avviamento da parte dell’acquirente l’Azienda si è resa disponibile a garantire la produzione per proprio conto per un periodo limitato da concordare.
Inoltre la procedura di mobilità in atto resta aperta ma decade al momento della formalizzazione della cessione.
A detta del Dott. Querzoli il prezzo non rappresenta l’aspetto principale per la Kimberly Clark ma la scelta dell’acquirente sarà indirizzata prioritariamente alla solidità del piano industriale che assicuri la continuità dell’attività nel senso previsto dall’art. 47 legge 428/90 e il mantenimento delle maestranze.
Le OO.SS. hanno insistito con l’azienda di tornare indietro sulla decisione di cedere lo stabilimento manifestando la più ampia disponibilità di significativi interventi diretti al contenimento dei costi per l’energia, con l’aiuto delle istituzioni locali, e per il lavoro. L’AD risponde chiaramente che la decisione è irrevocabile, il problema non riguarda i costi.
L’AD ritiene di concludere il processo di vendita in alcuni mesi, è già pronta la bozza del documento di presentazione della fabbrica che invieremo ai potenziali acquirenti.
Al di là di quanto asserito dall’AD della Kimberly Clark riteniamo che la presenza di fonti di energia alternativa e a basso costo avrebbero avuto un peso sostanziale nella scelta dello stabilimento da chiudere, nel nord queste scelte di diversificazione energetica sono state sostenute e realizzate anni fa mentre nulla è stato realizzato nella nostra regione.
Il problema della fabbrica di Alanno conferma il trend di desertificazione industriale della Val Pescara, la mancanza di appropriati interventi strutturali, di una valida programmazione energetica regionale e provinciale e della scarsa sensibilità dimostrata fino ad oggi dalla classe politica locale hanno indubbiamente contribuito nella scelta.
Annunciati dai sindacati i primi pacchetti di sciopero”.


12 Novembre 2012

Categoria : Economia
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