Argini a rischio, adesso basta
Giulianova – “PRONTI ALLA MOBILITAZIONE POPOLARE” – (Foto: una piena del Tordino) – Le alluvioni e i danni nel Nord Italia, oggi, lo dimostrano e lo confermano: per fiumi e corsi d’acqua, o anche semplici torrenti sempre pericolosi, non si muove una paglia: niente manutenzione, niente interventi, e una burocrazia gelatinosa e inerte che domina l’Italia. E’ la stessa situazione anche da noi. Il sindaco Mastromauro e l’assessore Forcellese intervengono nuovamente sulla questione argini. “Non siamo più disposti ad aspettare, né a ricevere promesse puntualmente non mantenute. Pronti alla mobilitazione popolare”. Torna a proporsi il problema degli argini fluviali. La mareggiata del 31 ottobre scorso, oltre ad aver spazzato via la striscia di ghiaia formatasi nella estrema parte sud della spiaggia, ha reso l’argine del fiume Tordino ancora più vulnerabile.
“A causa della forza del mare – afferma il sindaco Francesco Mastromauro – il fiume è arrivato in prossimità della recinzione del vecchio depuratore dell’Annunziata e al prossimo evento, non trovando più alcuna opposizione, i guai potrebbero essere davvero seri qualora dovessero essere interessate le strutture dell’impianto dismesso. Tanti sono stati gli incontri, dopo quelli organizzati all’indomani dell’alluvione del 2011, per tentare di risolvere il problema. Il 31 ottobre 2011 – ricorda il sindaco – con il Genio Civile; il 5 dicembre successivo con i sindaci dei Comuni bagnati dai fiumi Salinello e Tordino, con la Provincia e con la Regione, che non partecipò. Il 23 aprile di quest’anno si ebbe un nuovo incontro con il Genio Civile, quindi, il 3 maggio, con Genio Civile, ANAS e RFI, e il 24 maggio con l’assessore regionale ai lavori pubblici Angelo Di Paolo e con il consigliere regionale Claudio Ruffini. Cosa è accaduto in questi venti mesi? L’intervento eseguito il 19 novembre 2011 dal Comune di Giulianova, resosi necessario per l’immobilismo della Regione, con la messa in sicurezza del Salinello rimuovendo i tronchi e i rami trasportati dalla piena che ostruivano il passaggio dell’acqua sotto i ponti della Ss 16 e della ferrovia, e quello eseguito in estate dalla Regione per il ripristino delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Sappiamo che la Regione ha previsto un finanziamento per la sistemazione degli argini del Tordino ma non si vede ancora alcun atto concreto. E tutto tace relativamente agli argini del Salinello. E’ un problema che riguarda la sicurezza dei cittadini – conclude il primo cittadino – e il ritardo accumulato non trova giustificazioni. Non siamo più disponibili ad aspettare ancora, né a ricevere promesse puntualmente non mantenute. A questo punto coinvolgeremo la cittadinanza con iniziative pubbliche. Insomma, siamo pronti alla mobilitazione popolare per risolvere il problema in modo definitivo”.
Sulla erosione della spiaggia sud interviene l’assessore al Demanio e Turismo Archimede Forcellese.
“Il braccio naturale formatosi in prossimità della foce del Tordino in seguito all’alluvione del 2011, e che aveva ampliato notevolmente la parte più meridionale della spiaggia – dichiara l’assessore al Demanio e al Turismo Archimede Forcellese – non esiste più. Avevamo rappresentato il fenomeno alla Regione in due diversi incontri tenutisi entrambi quest’anno, il 25 gennaio scorso a Pescara e il 24 maggio direttamente sulla spiaggia, con l’obiettivo di trovare una soluzione definitiva e permanente. Purtroppo non siamo stati ascoltati e così la mareggiata, oltre ad aver spazzato via la striscia trasportando la ghiaia sulla spiaggia fino a poche centinaia di metri dal molo sud, ha determinato una consistente erosione dell’arenile e dell’argine del Tordino nella zona della foce del fiume. In tali condizioni – prosegue Forcellese – sarà davvero difficile per gli operatori turistici della zona sud riuscire ad essere competitivi. L’Amministrazione comunale, come sempre, farà la sua parte per garantire, anche nella prossima stagione, una spiaggia ampia e sabbiosa. Ma senza gli interventi di competenza della Regione, gli unici in grado di risolvere il problema alla radice”, conclude l’assessore, “i nostri sacrifici e quelli dei balneatori saranno vanificati”.
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