Sevel, chiesti 5 rinvii a giudizio
Lanciano – SONO DIRIGENTI E DIPENDENTI, ACCUSATI DI MOBBING – La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 5 persone tra dirigenti e dipendenti dello stabilimento Sevel con ipotesi di reato che vanno dai maltrattamenti alle lesioni personali gravi ai danni di una lavoratrice. Il pm Ruggiero Dicuonzo ha chiesto il giudizio per i legali rappresentanti della partecipata Fiat, Sevel spa, il gestore operativo, il responsabile del personale e il capo dell’unita’ del reparto lastratura dove lavorava la donna che avrebbe subito il mobbing dal 4 dicembre 2008 al 12 dicembre 2010. Secondo l’accusa, la dipendente sarebbe stata sottoposta a “una serie abituale e volontaria di atti di vessazione fisica e morale attraverso comportamenti umilianti e lesivi della sua dignita’ personale”, si legge in una nota dell’avvocato Pietro Cotellessa, legale della lavoratrice e della Cisl di Lanciano. “In particolare alla donna non sarebbero state consegnate specifiche scarpe antifortunistiche a suola morbida, necessarie per la sua patologia, costringendola cosi’ a non potere accedere alle normali attivita’ produttive e facendola rimanere in un box di pochi metri quadrati, all’interno dello stesso stabilimento, per diversi mesi, senza poter lavorare o comunque assegnandole mansioni penalizzanti – scrive l’avvocato Cotellessa nella nota riportando una parte del testo dell’imputazione della Procura – l’isolamento, il demansionamento, le sofferenze fisiche e morali subite dalla donna durante questo lungo periodo le avrebbero provocato lesioni gravi consistite in uno stato ansioso-depressivo cronico dovuto a disadattamento ambientale di tipo lavorativo, patologia da cui non si e’ piu’ ripresa ed a causa della quale e’ ancora in cura psicofarmacologica”.
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