Concorsone. Perchè agevolare i precari?


(di Giampaolo Ceci) – Le polemiche sul concorsone fanno perdere di vista le motivazioni che lo hanno fotto indire.
La discussione si é incanalata su valutazioni marginali che purtroppo evidenziano lo scarso livello prospettico della discussione.
Bisogna ricordare che il concorsone si origina dal tentativo di dare una migliore organizzazione al processo di ricostruzione.
Senza il sisma non si starebbe parlando della necessità di aumentare il personale dei comuni e quindi neppure dei criteri per la sua selezione. Ma direi di più: non si parlerebbe di concorsone neppure se non vi fosse un disegno organizzativo di accentrare nei Comuni le funzioni autorizzative ora espletate dalla cosiddetta “filiera”.
Insomma il concorsone è una tappa che si inquadra in un disegno organizzativo più vasto che non dovrebbe essere perso di vista.
E’ su questo disegno che andrebbe fatta una riflessione, perché si corre il rischio di attivare sterili polemiche che cadrebbero nel ridicolo qualora si scoprisse, tra qualche mese, che il nuovo personale non serviva perché non sarà necessario attivare le funzioni che ne richiedevano la assunzione.
La prima riflessione riguarda come si è giunti al numero di 300 unità e come siano state determinate le caratteristiche e competenze dei futuri assunti.
Non mi dovrei sorprendere se il numero fosse casuale, perché non mi pare sia noto né l’assetto organizzativo e funzionale dei nuovi uffici nè la loro relazione con quelli della attuale filiera, che non mi pare per ora venga smantellata.
Non mi sorprenderei neppure se si scoprisse che tra le professionalità messe a concorso mancassero proprio quelle indispensabili per espletare compiutamente i controlli demandarti alla nuova filiera, visto che non si sa bene neppure cosa verrà controllato.
Sembra quasi che la finalità del concorsone non sia la organizzazione della ricostruzione, ma più tristemente la assunzione di personale fine a se stessa.
In questo disegno ancora indeterminato si discute se i precari debbano o meno avere un canale preferenziale quasi che sia ovvio che debbano averlo.
Se fossi un giovane Aquilano invece mi incazzerei parecchio perché non riuscirei a capire il motivo di questo trattamento preferenziale. Perché mai, io che sono disoccupato e NON HO VOLUTO partecipare alla selezione finalizzata a conferire lavori con contratto a termine (da precario) ora dovrei essere sfavorito nella selezione per un lavoro a tempo indeterminato? Perché i precari dovrebbero passarmi avanti perché hanno superato una selezione per un altro tipo di lavoro a cui io non ho voluto partecipare in quanto contrario alle mie aspettative?
Chi ha partecipato al concorso da precario lo sapeva che era un lavoro a termine, (a proposito é stato fatto un concorso per la assunzione dei precari?) quali diritti e quali accordi si lede loro, se non gli si concede una riserva di assunzioni del 50% nel concorsone ?
Perché non c’é stato nessun politico che ha preso le difese del giovane Aquilano e tutti invece hanno preso le difese dei precari? Perché riservare loro il 50% dei posti, escludendo così giovani locali altrettanto e forse ancor più meritevoli? é mai questo il modo per scegliere i migliori funzionari pubblici? Quali santi in paradiso hanno questi precari?
Ma non basta, cosa penseranno gli altri partecipanti al concorsone provenienti da tutta Italia che dovranno lasciare il posto a personale locale meno dotato, solo perché hanno il merito di essere stati assunte in precedenza in un altro concorso e per altre funzioni che nulla avevano a che vedere con quelle poste a concorso?
Ma che modo di ragionare é questo?
Ma non basta ancora. Nella ormai catalessi cerebrale che sembra aver colpito tutti ci si è dimenticati di una legge che purtroppo esiste. Mi riferisco a quella della mobilità. Questa legge dello Stato in sostanza dice: prima di fare un concorso pubblico bisogna chiedere agli altri dipendenti pubblici se vi sia qualcuno che voglia andare ad occupare i posti che vanno a concorso, magari per motivi legati a ricongiungimenti familiari o semplicemente per altre valutazioni personali.
Il legislatore evidentemente ha pensato: prima di assumere un siciliano a Torino, forse è meglio chiedere se vi sia un torinese della medesima amministrazione che è stato assunto in Sicilia e ora voglia tornarsene a casa (ogni tanto anche nelle pubbliche amministrazioni si fa un ragionamento di buon senso).
Incomprensibilmente per il concorsone dell’Aquila questa opzione non è stata attivata, aprendo lo spazio per impugnazioni che potrebbero invalidare tutto.
Ma non basta ancora. Cosa avverrà probabilmente ora?
Si faranno le selezioni. Si conosceranno i vincitori e se ne vedranno delle belle! ( pecari stimati , bocciati per fare posto ad altri ritenuti emeriti somari, ad esempio).
Il dubbio che vi siano i soliti raccomandati diverrà una certezza facendo definitivamente cadere a picco il discredito su chi ha il delicato compito di decidere per il meglio.
I “capoccioni” che risulteranno vincitori del concorsone si trasferiranno qui da ogni dove e cercheranno di ambientarsi in un territorio non conosciuto, lontano da parenti e amici.
Alla prima occasione che faranno secondo voi? chiederanno l’avvicinamento a casa loro o accetteranno posti di maggior prospettiva, essendo bravi, lasciando i comuni terremotati con un pugno di mosche pronti ad un altro concorsone.
Ma ….. nessuna critica senza proposta.
Il concorsone doveva essere ristretto a tutti coloro che alla data del 6 aprile 2009 avevano residenza nelle zone terremotate, precari o semplici cittadini che fossero. Tutti uguali!
La legge consente di fare delle selezioni ristrette qualora vi siano i motivi e se non lo consentiva si faceva una ordinanza che lo consentisse, visto che le zone terremotate sono in difficoltà .
Questo non avrebbe certificato che il disegno strategico per la migliore organizzazione della ricostruzione magicamente prendesse forma compiuta e fosse quello giusto, ma almeno vi sarebbe stata una parvenza di ragionamento.
Ma tutto questo é ciò che si sarebbe potuto fare. Ora le cose sono così e bisogna farsene una ragione.


11 Novembre 2012

Categoria : Senza categoria
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.