Concorsone, spunta anche il ventriloquo


L’Aquila – (di Alfonso Magliocco, PdL) -(Foto: un ventriloquo per i bambini) – Le parole del ventriloquo Celotto in risposta alle gravi falle emerse sul “concorsone” suonano come un diktat troppo severo soprattutto se a pronunciarle è un membro di Formez.
Sostenere “o si fa il concorso oppure si blocca la ricostruzione” è una neanche tanto velata minaccia per sostenere che il concorso “sa da fare” ad ogni costo, anche in queste condizioni. Perché ? Eppure si chiede soltanto che le prove si svolgano, così come più volte ribadito, nella totale trasparenza e certezza di selezionare i migliori; elementi questi che ad oggi non possono essere garantiti.
Ricordiamo, inoltre, a Celotto che per bloccare qualcosa c’è bisogno che quel qualcosa sia “in moto”….e qui è tutto fermo da mesi!! Le voci sempre più insistenti sulla fine del contributo agevolato in favore, esclusivamente, del contributo diretto sono la dimostrazione, se confermate, di una volontà chiara di dilazionare notevolmente nel tempo la ricostruzione dell’Aquila. Le giustificazioni di tale scelta, sia essa imposta dalla UE o dettata dalla mancanza di risorse, sono opinabili. Se tali scelte sono da considerarsi sbagliate esse vanno contrastate e se mancano le risorse queste vanno trovate. E questo non spetta certo a noi.
È, pertanto evidente che la paventata “svolta democratica” di Barca & Co., per quel che riguarda la ricostruzione dell’Aquila, è lontana dal realizzarsi e che la cura, proposta da questo governo, rischia di essere peggiore della malattia. Non sfuggirá, infatti, la distinta gestione che si è adottata in Emilia Romagna dove si è potuto attingere, per assumere il personale necessario, a graduatorie esistenti, oppure attraverso “concorsini” per titoli e colloquio o attraverso agenzie interinali, il tutto in proprio. Eppure stiamo parlando di atti e norme nate sotto lo stesso governo che, evidentemente, per L’Aquila ha attuato una strategia punitiva esautorando il territorio dalle scelte strategiche. Come può definirsi, infatti, una strategia che prevede oltre al già richiamato contributo diretto l’assunzione di personale (tramite il concorso) da allocare presso i ministeri e che con molta probabilitá in gran parte non sarà abruzzese (così come i famosi responsabili degli uffici speciali scelti attraverso metodi poco trasparenti e criteri sconosciuti) mentre in Emilia si è scelto di privilegiare, giustamente, personale locale?
Tutte le scelte sin qui prese dall’attuale escutivo nazionale sono state assunte bypassando il territorio e trattando singolarmente con i vari soggetti dimostrando di essere poco incline, per mancanza di abitudine, al confronto democratico e imponendo rimedi che, come da più parti viene sottolineato, stanno producendo scarsi risultati.
“Humilitas occidit superbiam” è il motto agostiniano impresso su un famoso dipinto di Caravaggio che ci promettiamo di donare, in copia, al governo!
uo


09 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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