UIL: ripresa difficile, Abruzzo in affanno
Pescara – Roberto Campo (UIL) fornisce e commenta alcuni dati economici abruzzesi, dichiarando che “la ripresa sarà difficile, mentre sono urgenti riforme strutturali”. Scende a livello nazionale ad agosto, rispetto a luglio, la quantità di ore di cassa integrazione autorizzate (-40,6%), ma in Abruzzo scende molto meno (-24,3%).
“Di conseguenza, l’Abruzzo risale la classifica – dice Campo – dei maggiori utilizzatori di cassa integrazione, 6° posto complessivamente (con oltre 2 milioni e 250mila ore), frutto di un 7° posto per la cassa integrazione ordinaria e di un 5° per la straordinaria. Peggiora la composizione in Abruzzo del dato complessivo delle ore di cassa integrazione, con la straordinaria che supera l’ordinaria”.
In rapporto agli occupati, l’Abruzzo balza al 1° posto (a luglio era al 3°): è al momento la regione in cui in proporzione la cassa integrazione interessa la quota più ampia di lavoratori.
Regioni Cassa Integrazione in rapporto agli occupati in luglio e agosto:
Abruzzo 4,4 5,8
Piemonte 4,3 8,4
Veneto 3,8 3,9
Lombardia 3,5 6,2
Emilia 2,9 3,1
Campania 1,5 3
Toscana 1 1,9
Puglia 1 2,9
Lazio 0,3 2,2
“I dati – scrive Campo – evidenziano la maggiore difficoltà relativa dell’Abruzzo: non sorprende, perché la nostra regione prima della crisi generale versava in una situazione di crisi strutturale propria, che non guarirà spontaneamente non il miglioramento della situazione economica nazionale e mondiale, ma richiede riforme profonde (sanità , fisco, pubblica amministrazione, infrastrutture, enti regionali, trasporto locale, etc.) e politiche di sviluppo (fondi strutturali, FAS, risanamento del bilancio). Gli annunci della Giunta Regionale di voler aprire la fase delle riforme fanno sperare che si progetti ed avvii finalmente una fase di rilancio della nostra regione: vedremo i fatti. A livello nazionale, inoltre, è indispensabile una politica fiscale a favore del lavoro, delle imprese e del rilancio dei consumi interni: qualcosa si è fatto in questo senso, ma troppo poco”.
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