GIULIANTE: “LE RISPOSTE AI QUIZ DEL CONCORSONE? DOMANI LE RIVELO” – Farsa crudele sulla pelle di 300 precari che chiedono solo di poter campare con dignità-


L’Aquila – “BARCA A CASA, CIALENTE PURE, L’AGNELLO PETULLA’… LIBERO” – (Foto: in evidenza Gianfranco Giuliante, sotto Petullà) – In grande forma dialettica e polemica, Gianfranco Giuliante sembra assorbire energia quando si parla (e si sparla, da parte di qualcuno, spesso…) dell’immenso pasticcio che tutti conoscono con il nome di concorsone. Domani Giuliante alle 10,30 presso il palazzo del TAR (via Salaria Antica Est, 27) terrà una conferenza stampa il cui annuncio è tutto un programma: “Concorsone farlocco, Barca a casa, Cialente pure, Petullà (l’agnello) libero!”. Ma c’è di più. Giuliante annuncia stasera che “consegnerà alla stampa le risposte ai quiz e svelerá il nome della vera “talpa”!A questo punto di questa sconcertante sceneggiata sulla pelle di 300 precari i quali vedono svanire le speranze, si profila un colpo di scena che farà rumore e costituirà, se le promesse verranno mantenute, le fondamenta per le inchieste giudiziarie avviate e da avviare, anche in base ad una denuncia presentata dallo stesso sindaco Cialente. Chi pensava, con il solito coraggio… ovino, di far pagare il conto a Petullà, assegnandogli il ruolo di capro espiatorio, come vaso di coccio tra vasi di ferro, dovrà ingoiare stanotte etti di sonniferi per chiudere occhio.
Nella politica aquilana, Giuliante sta assumendo un ruolo di coraggio e di anticonformismo che gli valgono apprezzamento anche da chi è diametralmente all’opposto di lui, come ideologia politica. Lo ha scritto uno dei nostri lettori in un commento, e c’ò da supporre che non sia solo a pensarla in questo modo.
La vicenda del concorsone e dei suoi retroscena da boutade (prendersela con Petullà e con il sito che ha pubblicato una delle risposte) è davvero da farsa. Tipo di spettacolo che, del resto, è forse l’unico che L’Aquila riesca a meritare, intendendo per L’Aquila i suoi politici e i suoi rappresentanti, non certo la popolazione e quelle vittime innocenti che sono i precari. Una storia che si può definire solo in un modo: vergogna. Dopo aver sentito Giuliante domani, speriamo che si possa capire con chiarezza chi deve arrossire. Tanto per cominciare.

UI


07 Novembre 2012

Categoria : Cronaca
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