Polo farmaceutico e territorio aquilano
L’Aquila – (di Giovanni Lolli, deputato PD) – Il destino del polo farmaceutico dovrebbe stare particolarmente a cuore al nostro territorio. Come ci ha recentemente ricordato l’OCSE: tra le potenzialità sulle quali costruire il nostro avvenire c’è, accanto al settore delle TLC, questo settore industriale
L’Italia è uno dei paesi in cui la presenza industriale nel settore farmaceutico è tra le più forti, purtroppo recentemente, per effetto di misure contenute a volte in leggi che niente hanno a che vedere col settore farmaceutico, si sono determinati danni molto pesanti al mercato nazionale del farmaco e questo può avere, anzi in parte sta già avendo, ripercussioni pesanti sulle aziende presenti nel nostro territorio
Parlo, in particolare, del gruppo Menarini che nel mese di Agosto aveva firmato un accordo sindacale per passare a 18 turni ( aumentando la produzione e conseguentemente l’occupazione stabile) e che in questi giorni, invece, ha comunicato un alto numero di esuberi in tutta Italia.
Personalmente nella mia attività parlamentare sto facendo tutto quanto mi sia possibile per modificare norme che portano benefici irrisori ai cittadini e producono danni molto rilevanti per l’economia nazionale, tuttavia ci sono alcune iniziative che possono e devono essere presa a livello territoriale
La prima è la finalizzazione del fondo derivato dal 5% dei finanziamenti per il terremoto che abbiamo ottenuto nella “legge Barca” e che deve essere utilizzato per sostenere quelle iniziative industriali con un forte contenuto occupazionale
La seconda è il tema del contratto di programma per il settore farmaceutico previsto nella legge 77 del 2009 che va reso nel più breve tempo possibile operativo Voglio sottolineare che la ripresa del lavoro in questo settore, dopo il sisma, ha registrato comunque dati positivi che devono essere sostenuti anche di fronte ad una competizione internazionale che rende necessari investimenti per la qualità e la competitività delle nostre aziende
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