Tempo d’autunno: magia tra boschi, castagne e marroni


Chieti – UN’ESCURSIONE A CASSINO DI ACCUMOLI – Racconta Luciano Pellegrini: “L’associazione Il Veratro di Chieti ha organizzato domenica 28 ottobre, una escursione a Cassino di Accumoli di Rieti, per la raccolta delle castagne.
La località Cassino di Accumoli RI, è una frazione dove risiedono tre abitanti e si trova a 1092m slm nei Monti Sibilini.
La frazione di Cassino di Accumoli RI, è un punto di incontro dei confini fra: L’Abruzzo, Le Marche, L’Umbria il Lazio, con due parchi nazionali, ilparco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Bel panorama sia della catena dei Monti della Laga, con il Monte Gorzano, e Pizzo di Svevo, sia dei Monti Sibillini con il monte Vettore,il monte Pozzoni, il monte Utero e il piano dei Pantani di Accumoli.
Il piano dei Pantani di Accumoli, ha dei caratteristici laghetti che, in particolari periodi, possono colorarsi di rosso per la presenza dell’alga “Euglena sanguinea”.

Un fenomeno questo probabilmente legato anche alla quantità elevata di rifiuti organici rilasciati dal bestiame, molto visibile negli anni 50. Successivamente non vi è stata più l’opportunità di assistere alla fioritura di questa alga.
L’area è stata dichiarata Sito di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000, il sistema europeo coordinato di aree che devono essere tutelate e conservate dagli stati membri dell’Unione

Cassino di Accumoli RI è immerso tra boschi di castagno, sulla strada pedonale che veniva seguita per raggiungere a piedi Accumoli dai paesi della parte più alta del comune. Vi si trova una chiesa del ’400, completamente ricostruita nel 1529. All’interno una pregevole statua in terracotta della Madonna col Bambino, opera di Silvestro dell’Aquila, del XV° secolo e dei cori lignei lavorati dai Paolini.

Diverse case sono state ristrutturate, oltre ad una bella fonte con lavatoio.
Il castagno, specie se cresce in selvatico, può arrivare anche ad altezze di 30 metri. E’ un albero assai longevo che, in condizioni di buona salute, arriva non di rado ai cento anni di vita e si sviluppa su altitudini che vanno dai 600 fino ai 1300 metri.

L’altezza della frazione e il terreno dei boschi, sono adatti alla crescita del castagno perché è “marnosa “, come il terreno dei vicini monti della Laga… purché sufficientemente dotati di humus.
I MARRONI, sono i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nell’interno della polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura.

La CASTAGNA è caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati). Il marrone di Cassino di Accumoli RI è un frutto prodotto da castagneti secolari ed è molto apprezzato. La polpa è molto dolce e saporita.

All’arrivo a Cassino di Accumoli RI, Il tempo non faceva prevedere niente di buono, il cielo era molto nuvoloso, un forte vento da nord, e abbastanza freddo. Sono entrato immediatamente nel “pio” bosco che in questo periodo offre un ambiente particolare, con tante foglie a terra, ma il silenzio era rotto dal rumore dei ricci che cadevano dai rami.

Il “ rumore” del silenzio…silenzio surreale, tenebroso, accattivante, trasmette tanta gioia, pace, rilassatezza.
Il percorso era magnifico con a terra ricci chiusi, semiaperti, aperti, con le castagne sparse in tutta la zona.
L’occhio adocchiava le castagne più grandi, ma erano talmente tante che avevo la difficoltà di scegliere e non facevo a tempo a raccogliere…, che tante altre prendevano il posto…

Il silenzio era rotto da questo rumore dei ricci che cadevano…
Intanto il sacco si riempiva, il peso aumentava, ma non avevo voglia di andarmene, quasi ingordo da tanta abbondanza. Il silenzio…

Nel riccio, come nell’utero che comincia a dilatarsi…si intravvede la castagna che… piano piano, inizia ad uscire…quasi la vita, la nascita del feto. Che meraviglia…che impressione…!
Tornando alla realtà, mi sono reso conto che era tardi ed era doveroso rispettare il programma della giornata. Ho dovuto fare uno sforzo per tornare indietro, correvo il rischio di restare a piedi…

Mentre mi avvicinavo al piazzale della chiesa di Cassino di Accumoli RI, vedevo salire dal fitto bosco il fumo e un profumo penetrante, stuzzicante, di arrosto, che mi stimolava l’appetito: tanta gente faceva la fila per gustare la tipica “ panonta”:
pancetta, costate e salsiccia alla brace, pane con olio, castagne arrostite, dolci tipici e vino rosso del conero.

C’era fra di noi,allegria, amicizia, mentre si gustava questo pranzo povero dei boscaioli, cibo buono e calorico che si addiceva alla giornata fredda, nebbiosa, piovigginosa.

Intanto, una persona della organizzazione, ha dato informazione sulla “RICCIARA “ (antico metodo per conservare le castagne e i Marroni). Le castagne possono essere conservate fresche per tutto il periodo invernale, se sottoposte a particolari trattamenti:

Uno dei tanti metodi, è quello di incidere la buccia e arrivare a metà castagna, quindi metterle in una busta e congelare.
Quando si decide di consumarle, si sistemano così congelate nell’apposita padella forata e si fanno cuocere, usando lo “spandi fiamma” che si mette sul fornello, fra il fuoco e la pentola, al fine di spargere più uniformemente la fiamma e non bruciare le castagne.

Un accorgimento per rendere più semplice sgusciarle è di avvolgerle ancora calde, per qualche minuto, in un panno inumidito o meglio in un foglio di carta da cucina.

Provate e… vedrete che la buccia verrà via con estrema facilità.

L’ho sperimentato e funziona egregiamente!
E’ arrivata l’ora di partire, faccio un rapido giro fra le bancarelle che esponevano prodotti tipici e mi sono soffermato a vedere e fotografare due cassette piene di funghi prataioli, belli e grandi. La zona, per la qualità del terreno e dell’umus è pieno di funghi che però sono “sorvegliati speciali” dalla forestale.

Un arrivederci… agli amici di Cassino di Accumoli RI e si parte, ma ci fermiamo a Trisungo dove c’era la sagra della castagna.

Trisungo è una frazione a pochi km da Arquata del Tronto, unico Comune d’Europa il cui territorio è conteso da due Parchi Nazionali: dei Monti Sibillini a Nord e del Gran Sasso-Monti della Laga a Sud.

La frazione si trova sulla via Salaria ed è attraversato dal fiume Tronto.
La sagra della castagna è ambientato lungo le vie del borgo dove sono allestite molte bancarelle che mettono in mostra e vendono gustosi prodotti alimentari tipici del luogo: le castagne e marroni sono i padroni di casa.

Questi pregiati frutti sono raccolti nei castagneti della zona, vari tipi di salumi, pappardelle al sugo di cinghiale,la polenta,i funghi porcini e i tartufi,il miele e le crostate al farro e l’immancabile vino cotto che bolle vivace nei pentoloni sotto gli occhi dei numerosi visitatori…per me è il classico “vin brulè!

Dalla frazione, una bella cartolina è vedere Arquata del Tronto, che risalta con la sua torre medioevale su un terrazzo. Si parte, ma un’altra fermata è di obbligo, molto veloce, ad Ascoli Piceno.

Ho visitato Piazza del Popolo , realizzata in stile rinascimentale cinta da porticati. Deve la sua denominazione al Palazzo dei Capitani del Popolo, uno dei principali edifici storici che, con la sua medioevale torre merlata, a fianco dello storico Caffè Meletti, ne contorna l’area.

Lo storico Caffè Meletti, è uno dei 150 caffè storici d’Italia, che ancora oggi, conserva il fascino dello stile liberty, con il colore dominante, rosa antico.

Silvio Meletti, industriale produttore di liquori, acquistò la palazzina ad un’asta pubblica .
Completa la piazza la chiesa di San Francesco, cui è addossata l’edicola di Lazzaro Morelli.

Piazza Arringo,è formato dal Palazzo dell’Arengo sede del comune, la cattedrale di Sant’Emidio, duomo della città di Ascoli Piceno dedicato al suo patrono, il battistero di San Giovanni di forma ottagonale, il palazzo vescovile, il museo diocesano e altri importanti palazzi.

Nella Chiesa di San Emidio, con architettura gotico rinascimentale a tre navate, si può ammirare il nuovo altare maggiore di stile barocco, il bellissimo ciborio sotto la cupola e la cripta dove si vedono i resti del patrono ascolano.

Ormai il sole è tramontato e Chieti è ancora lontana.

La tranquillità, la sicurezza dell’autobus, mi ha conciliato il sonno ed ho rivissuto la bella giornata trascorsa.


06 Novembre 2012

Categoria : Cultura
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