E’ opportuno che gli scandali avvengano
Se uno lavora alle poste, dovrà movimentare la corrispondenza. Se uno fa il vinaio, venderà vino. Se una fa la escort, venderà le proprie grazie. Se uno fa il giornalista, diffonderà notizie. Possibilmente vere. E’ ridicolo che parrucconi e saccenti se la prendano, perchè il sito aquilano ha rivelato una risposta del quiz-concorsone. Ha fatto il suo lavoro, cioè informare. Oportet ut scandala eveniant, per quei sopravvissuti che masticano un po’ di latino, vuol dire: è opportuno che gli scandali avvengano. Ne erano convinti duemila anni fa i romani. Ancora non lo hanno capito bene, oggi, molti politici e detentori di potere che non si vorrebbe mai scalfito o violato da impertinenti cacciatori di notizie.
A loro converrebbe rimestare, come hanno sempre fatto, nel torbido, senza che si sappia, s’intende.
Se la risposta al quiz è venuta fuori, come ora si sa, non l’hanno inventata i cronisti, ma qualcuno l’ha rifilata loro. E’ quindi l’apparato che ha buchi, falle, linguacciuti all’opera (ma in cambio di che?), e cigola, come sempre, perchè in Italia non si riesce mai a restare seri fino in fondo. Nel concorsone tutti sproloquiavano di trasparenza ed equidistanza, invece qualcosa non ha funzionato e qualche gola profonda ha cinguettato, come si dice oggi. Non si esageri con il ridicolo di prendersela con chi informa (stile Berlusconi?). I giornalisti hanno un solo obbligo: dire la verità . Che piaccia, o non piaccia, agli intoccabili e ai predicatori di virtù e rettitudine, o illusi o in malafede, perchè qui di retto e virtuoso non c’è nulla. Quello delle pagliacciate non è un mare, bensì un oceano. Con tanto di fosse profondissime, più di quella delle Marianne.
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