Radio e tv, c’è chi soffre senza
Pescara – LETTERA: E ADESSO MIA MADRE IMMOBILIZZATA COME VIVRA’ LA SUA GIORNATA? – Appena dopo la notizia della disattivazione di radio e tv a Pescara, arriva come un fulmine la prima e.mail. di R.T., che dice: “Leggo che il sindaco spegne le antenne, fa il duro, spara ordini e notifiche. Sono una donna di 41 anni e ho una madre di 76 anni, immobile su una sedia, non certo per sua volontà . La radio e la tv, nel pomeriggio quest’ultima, sono le sue compagnie, il suo mondo, il suo unico svago, e per me un grande aiuto altrimenti la mia vita (vivo con lei e non sono sposata) sarebbe assai peggio di come la vivo. Prima di spegnere radio e tv, ci hanno pensato bene, sanno che così facendo arrecano disagi e amarezze a tante persone? Spero che qualcuno in comune pensi a queste cose, grazie se mi darete spazio”.
(Ndr) – Bisogna pensare anche a chi vive sotto le antenne e si becca le onde elettromagnetiche sulla testa. La verità , gentile signora, è che per tanti anni (da sempre) autorità e sindaci hanno chiuso un occhio o tutti e due, come tanti politici che sceglievano le comparsate in tv al posto di leggi e regolamenti. Da anni le antenne a San Silvestro dovevano essere rimosse, controllate, ridotte di potenza, tenute a bada nella jungla che ovunque caratterizza situazioni del genere. Che non appartengono solo a Pescara, sia chiaro.
Ora bisogna auguarsi che tutti si mettano in regola e che la situazione sia presto sanata. E’ brutto quando la regola “ci si mette da sola”, dicevano i vecchi alludendo al disordine e agli eccessi che, prima o poi, debbono finire per forza o buona volontà .
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