“Capisco i problemi, ma “loro” capiscono noi?”
L’Aquila – Un “padre di famiglia” aquilano scrive: “Non ce l’ho con il sindaco, nè con Bertolaso, nè con altri. Capisco che la situazione a L’Aquila e negli altri centri colpiti è difficile, che ci sono circa 70.000 persone allo sbando, che la situazione economica è gravissima, che la gente ha ancora paura e spesso è isterica o incontentabile. Ma loro capiscono noi, non lo so, visto come stanno andando le cose. Vi dico solo questo e riguarda non solo me, ma centinaia di famiglie. Non ho casa, ho lavoro a L’Aquila e mia moglie presso L’Aquila. I miei parenti vivono in un vecchio camper che non si muove più ma ha un tetto, io in tenda, mia moglie e i miei tre figli altrove. Debbo iscriverli a scuola e all’asilo, ma dove, se non so ancora dove abiterò? Nessuno dice niente, nessuno fornisce informazioni alle quali rifarsi e quindi decidere. Dove iscriverò i figli a scuola? A L’Aquila, impossibile adesso perchè non ho casa e nessuno mi dice se l’avrò. Dove abiterò? Cosa debbo fare, viaggiare da pendolare, ma i figli non possono perchè sono piccoli e l’inverno è duro, ci sono le influenze in arrivo. Lo sbandamento è assoluto, i tempi ristretti, l’organizzazione ha il fiato alla gola, è affannosa, confusa, e soprattutto non si sa dove e a chi rivolgersi per sapere cosa accadrà adesso, fra pochi giorni. E qualche volta ti trattano pure male. Nessuno si meravigli se alla fine tanta gente se ne andrà via, chiederà trasferimenti e comunque fuggirà altrove. Scusate lo sfogo, ma se non mi rivolgo a voi, a chi?”. La lettera è firmata ma non pubblichiamo per ovvi motivi l’identità del lettore?
(Ndr) – Caro …., le diremo che abbiamo scelto la sua lettera tra cinque altre che segnalano lo stesso problema. Ha fatto bene a rivolgersi a noi, riteniamo nostro dovere fare da megafono e segnalare problemi che forse sfuggono nella loro impellenza e stringenza alle autorità e alla stessa Protezione civile.
Le consigliamo di attendere il più possibile: con tre figli, se la casa non la danno a lei, a chi? Non vogliamo pensare a raccomandazioni, sarebbe ignominioso. Ma siamo in Italia, e dunque qui tutto può succedere. Ci tenga informati.
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