Certi “cervelli”? E’ peggio se restano…


L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gentile Direttore, cerco di leggere con attenzione tutto cio’ che in qualche modo mi attrae o che perlomeno riguarda la collettivita’. Sinceramente il panorama è desolante sia per i fatti in se sia per gli autori dei medesimi, tanto piu’ squallidi quanto piu’ in alto nella scala delle responsabilita’, sia nella gestione della cosa pubblica sia nell’organizzazione delle attivita’ piu’ disparate.
Dovendo scegliere il piu’ insulso fra gli insulsi si farebbe certamente torto a tutti gli altri concorrenti. E mentre, come al solito, non credo di essere il solo, riflettevo su come siamo ridotti, m’è venuto in mente Aristotele (il filosofo, che come i calciatori brasiliani è conosciuto solo col nome, e non l’altro Aristotele, anche lui greco, Onassis insomma, un po’ meno filosofo e molto piu’ ricco). Il filosofo diceva che l’uomo è un animale politico. A vedere come vanno le cose in Italia e qui da noi, c’è il timore che nel mondo politico bazzichino in massa molti animali, senza offesa per i medesimi ed indipendentemente dal numero delle zampe o dalla grandezza delle ali o della bocca. E mi e’ anche venuto in mente che molti sostengono che il problema dell’Italia è il numero di “cervelli” che se ne vanno, Ho paura che il vero problema sia il numero delle teste di ….. che restano, per questo non ci resta che piangere, o no?”.


03 Novembre 2012

Categoria : Dai Lettori
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