Concorsone, il Comune torni indietro
L’Aquila – (di Angelo Mancini, consigliere comunale IdV-L’Aquila Oggi) – Quello che, secondo il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, doveva essere il concorso più veloce della storia rischia di non partire per niente.
Dopo la falla che si è scoperta, con la diffusione di notizie sulle prove d’esame prima della pubblicazione della banca dati sul sito ufficiale, e dopo le poco convincenti spiegazioni fornite dallo stesso Formez, l’amministrazione comunale deve ritirare la delibera con la quale si affidava a questo organismo la gestione del concorso.
Contestualmente bisogna procedere alla selezione del personale applicando il decreto legislativo 150 del 2009, il quale prevede che si possa “fare riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all’assolvimento dei servizi, altrimenti non attuabili o comunque (non attuabili) non con identico risultato”.
Si dovranno prevedere vere tutele per chi ha superato una prova selettiva e ha lavorato nella ricostruzione. Costituirà infatti un vantaggio per l’amministrazione comunale il fatto di potersi avvalere di dipendenti motivati, che hanno acquisito competenze ed esperienza e che, nello stesso tempo, lavoreranno con il cuore, oltre che con il cervello.
Nessuna richiesta, dunque, di sostituzione delle domande che saranno oggetto di prova.
Il Comune deve piuttosto riappropriarsi delle prerogative che gli assegna la legge in materia di reclutamento del personale.
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