Isolatori difettosi? Imbarazzati silenzi, la gente continua a ignorare se li ha sotto i piedi
L’Aquila – (Evidenza: da sopra a sotto, come funziona e si muove un isolatore sollecitato da scosse – Nel testo: i pilastri d’acciaio sotto le case antisismiche) – Sono stati adoperati isolatori sismici difettosi, pare almeno 200, e c’è un’inchiesta giudiziaria. Alla fine di questa inchiesta, che presumibilmente durerà anche mesi, se non anni, e del possibile processo che ne scaturirà , la città saprà dove sono, se ve ne sono tra quelli impiegati, se si corrono o si sono corsi rischi per l’antisismicità degli edifici… spacciati per antisismici. Tutte cose che debbono accadere, che arriveranno. Per il momento, regna sovrano il solito bronzeo mutismo. Intanto, purtroppo, il terremoto torna a farsi sentire, a ricordare la propria perennità : scossa 3,6 Richter giorni orsono, e nuovamente paura.
Chi abita negli edifici del progetto CASE ha vissuto, fino a questi giorni, relativamente tranquillo: ognuno pensava si trovarsi in una struttura poggiata su pilastri d’acciaio tra le piastre, tutti muniti di isolatori. Ora sa, o ha motivo di temere, che potrebbero esserci isolatori inidonei. Ma dove? E’ da escludere che in un solo edificio siano stati usati “tutti” isolatori inidonei: sarebbe una casualità davvero beffarda. Non è da escludere che qualche isolatore sospetto sia stato adoperato in qualche edificio. Sperabilmente, insieme con quelli adeguati.
Un altro luogo, e delle diverse autorità , avrebbero prima di ogni altra cosa, a scanso di dubbi e ansie per i cittadini, individuato gli edifici muniti di isolatori che potrebbero essere insicuri. Scartabellando e frugando tra i documenti, i progetti, l’enorme carteggio riguardante il progetto CASE, deve essere possibile sapere tutto sulle modalità e i materiali da costruzione adoperati per ogni singolo complesso edilizio. Prima esigenza, primo dovere, dovrebbe essere far luce, fornire informazioni e magari rassicurazioni alla popolazione. Non è stato così, non è così, nonostante l’esigenza sia stata manifestata da parecchio tempo. Più che giustificabile.
Nessun ufficio, nessuna autorità , nessuno da nessuna parte ha ritenuto proprio dovere procedere. Oppure, è ancora peggio: nessuno sa nulla di niente e non si è in grado di appurare come stanno le cose.
Ricordiamo che gli isolatori sismici sono dispositivi che, collocati sotto gli edifici e collegati ai pilastri di acciaio (prodotti dall’aquilana Edimo a suo tempo), producono un effetto essenziale: quando il terreno si muove a causa delle onde sismiche, trasmette il movimento a ciò che è sopra. Se le ondulazioni del suolo e dell’edificio sovrastante sono in risonanza, gli effetti sono pericolosi o disastrosi. Se invece l’edificio “dondola” più dolcemente rispetto al suolo, l’effetto è meno grave. L’isolatore ha il compito, mediante dispositivi diversi da tipologia a tipologia, di addolcire, ridurre l’ondulazione di ciò che è sostenuto, cioè l’edificio. Una tecnica inventata e usata negli USA, ma oggi anche in Italia. Purchè gli isolatori siano quelli giusti e quelli efficaci.
Lo sono a L’Aquila? In pratica, nessuno può eserne sicuro. Oggi c’è più di un motivo per supporre che 200 isolatori non siano affidabili. E allora bisogna dire dove si trovano quelli “sospetti”, visto che delle migliaia utilizzati, solo alcuni suscitano dubbi e pare non rispondano alle caratteristiche richieste. I bronzei silenzi sono, è vero, il costume di questa città , e dei suoi ineffabili reggitori, ma non possono esserlo anche in una vicenda così importante e delicata.
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