Province, entro due mesi la legge
Pescara -PRIMA DELLA CONVERSIONE DEL DECRETO, MOLTI PASSAGGI E RICORSI, TRA I QUALI QUELLO DELLA REGIONE – TESTA ESORTA ALLA PRUDENZA – Il decreto del Governo sulle Province entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge dal Parlamento. In questo periodo, molte cose potrebbero ancora accadere. Prima di tutto l’annunciato ricorso alla Corte costituzionale annunciato dal presidente Chiodi, e poi anche, probabilmente, altri ricorsi e azioni legali. Inoltre molti aspetti del riordino devono essere chiariti, come ha detto lo stesso presidente del CAL, consiglio delle autonomie, Antonio Del Corvo oggi in tv.
“Prima che sia detta l’ultima parola sulle Province e’ opportuno attendere l’esito dei ricorsi, cominciando da quelli in discussione il 6 novembre prossimo, a seguito dei quali saranno definite una serie di questioni di non poco conto, come le elezioni di secondo livello previste dal Governo per le nuove Province italiane”. Lo afferma il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, foto, commentando le decisioni di ieri del Consiglio dei ministri sulla riduzione delle Province in Italia.
“Come era intuibile, aggiunge, in Abruzzo e’ stata seguita l’indicazione del Consiglio delle autonomie locali ed e’ prevista la nascita di due Province, con il giusto riconoscimento per Pescara che sara’ capoluogo di Provincia, senza voler con questo penalizzare la citta’ di Chieti. Credo pero’ che prima di vedere assolutamente definito il quadro sia indispensabile attendere non solo il pronunciamento della giustizia ma anche il passaggio in Parlamento per la conversione in legge.
Le Camere – dice sempre Testa – avranno una grande responsabilita’ perche’ dovranno rimuovere tutte le storture del testo licenziato dal Consiglio dei ministri, tra cui le elezioni di secondo livello e l’abolizione delle giunte con le amministrazioni ancora in carica”. Tra gli interrogativi che si pone Testa ci sono quelli sul futuro dei dipendenti delle Province, del patrimonio di questi enti, ma soprattutto degli enti territoriali dello Stato. “E i bilanci? – si chiede il presidente. Non dimentichiamo che Chieti ha un bilancio in dissesto, contrariamente a Pescara. Come si puo’ pensare di fondere in pochi mesi due enti il cui bilancio complessivo e’ di 200 milioni di euro? La fase e’ delicatissima, specie per i cittadini che pagano per avere servizi efficienti. E ad oggi, nonostante si predichi il risparmio, non si e’ ancora messo mano a tutti gli enti, le agenzie e le societa’ inutili che gravano moltissimo sulle casse pubbliche” – conclude.
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