Testa su balneari e su DDT a Costantini
Pescara – “E’ mancata la concertazione con il settore delle imprese balneari, che rischia di vedere vanificati gli sforzi e gli investimenti di anni. E’ ciò che rimprovero al Governo Monti e al ministro Gnudi. Ad oggi, infatti, non sappiamo cosa andrà a dire a Bruxelles il 6 novembre e non sappiamo se porterà avanti o meno il principio dell’asta, che i balneatori chiedono di eliminare”. Queste le parole del presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa che stamani ha sfilato in corteo, per le vie del capoluogo adriatico, insieme agli operatori balneari in segno di protesta contro la direttiva Bolkestein. “Queste persone chiedono di continuare a lavorare come hanno sempre fatto ma la nuova normativa rischia di stroncare le attività balneari di tutto il Paese, compreso l’Abruzzo che conta 700 imprese – aggiunge Testa. E’ la seconda volta che vediamo sfilare una bara in città, dopo quella che la marineria ha condotto simbolicamente dal porto a piazza Salotto una decina di giorni fa. E’ chiaro – conclude Testa – che qualcosa non va nei meccanismi di garanzia e tutela che questi operatori sollecitano al Governo centrale”.
RISPOSTA A COSTANTINI – “Pur non essendo più commissario straordinario del dragaggio del porto di Pescara mi sento obbligato a rispondere al capogruppo in Consiglio regionale dell’Idv, Carlo Costantini, perché oggi, in una lunga nota inviata alla stampa, ha diffuso una serie di informazioni sbagliate e fuorvianti che poco giovano alla questione, delicatissima, dello scalo e, anzi, rischiano di rendere ancora più rovente il clima di tensione esistente in città”. Lo dice il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa dopo aver appreso delle dichiarazioni di Costantini che parla di silenzi, reticenze e complicità in merito ai dati dell’Istituto superiore di Sanità circa la presenza di Ddt e Naftalene nel porto di Pescara. “Quei dati, contrariamente a quanto afferma il capogruppo dell’Idv, sono stati resi pubblici immediatamente – ricorda Testa – e come sempre in questa intricatissima vicenda c’è stato uno strascico polemico non indifferente. Il parere dell’Iss è stato diffuso subito, già nel mese di marzo, tant’è che l’Arta replicò immediatamente alle analisi dell’Iss riportate dalla stampa e lo fece con un comunicato pubblico (che allego in fondo e ancora oggi presente on line all’indirizzo http://www.artaabruzzo.it/viewer.php?cat=news&id=0000000265). Mi corre l’obbligo di dire che quelle analisi non hanno chiarito alcunché, anzi gli interrogativi sul Ddt ci sono ancora. E’ una questione assolutamente aperta perché dal mese di dicembre 2011 ad oggi nessuno è stato in grado di produrre analisi realizzate con procedure certificate, cioè quelle richieste dall’Ispra: né l’Arta, né il laboratorio di cui si è servita la Procura dell’Aquila (Indam) né l’Iss hanno la certificazione per lo svolgimento di analisi concernenti il Ddt. E se da una parte tutti i laboratori dell’Arta hanno assicurato che non c’è pericolo Ddt nel porto di Pescara, dall’altra abbiamo Indam e Iss che invece hanno assicurato che il Ddt c’è. Pareri assolutamente contrastanti tra loro ma, purtroppo, esattamente dello stesso peso. E concludo dicendo che pur volendo prendere per buoni i risultati sulla concentrazione di Ddt dell’Iss, ho sempre avuto rassicurazioni sulla non pericolosità per la salute umana del materiale contenuto nel porto di Pescara per cui è meglio evitare di diffondere allarmi infondati. Credo sia opportuno che Costantini si informi meglio, la prossima volta, specie se la sua ambizione resta quella di essere nominato commissario del porto. Se avesse chiesto a me quei dati glieli avrei forniti subito, esattamente come ho fatto ogni volta che altri rappresentanti politici si sono rivolti alla struttura commissariale. E comunque, se avesse letto i giornali non avrebbe dovuto combattere così strenuamente come dice” – conclude Testa.
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