Terremoto Canada, molti emigrati italiani


L’Aquila – (Foto: la Columbia Britannica evidenziata nella carta del Canada, e a destra Vancouver, la capitale, molti grattacieli, ma pochissimi danni) – LA REPLICA DOPO IL TERRIBILE 7,7 E’ STATA UGUALE AL TERREMOTO DELL’AQUILA – E’ il 3,2% della popolazione la colonia italiana nella Columbia Britannica, uno dei più grandi stati della federazione canadese, ad Ovest del grande paese nordamericano, esteso dalla California (USA) fino ai confini con l’Alaska (USA). Il Canada è stato, per L’Aquila, uno dei paesi più generosi e pronti a tendere la mano nel 2009, anche se la sua generosità è stata umiliata da ritardi, esitazioni e pasticci del dopo-sisma.
Comprensibili le preoccupazioni dei loro parenti nei paesi di origine, in Italia. Il terremoto è stato fortissimo, 7,7 di magnitudine locale, ipocentro ad appena 10 km di profondità, epicentro in mare ma molto vicino alle coste canadesi. La fascia pacifica del Canada, ma anche dell’Alaska e della California, a sud, è fortemente simica e la stessa città di Vancouver, una metropoli canadese considerata tra le più belle e vivibili città del mondo, è stata più volte colpita da forti sismi. Le scosse più forti, in quella zona del mondo, sono sempre molto forti e quasi sempre seguite da repliche quasi altrettanto violente. Quella di oggi, dopo la paurosa scossa 7,7, è stata di 5,8 Richter, cioè uguale a quella che distrusse il centro dell’Aquila nel 2009. Il terremoto ha causato un violento tsunami che si sta estendendo per migliaia di miglia fino alle Isole Hawai, in California e in Alaska.
Il terremoto è stato avvertito anche in vaste aree degli Stati Uniti. Che risulti finora, non ci sono vittime e i danni sono apparentemente non rilevanti. Vancouver conta moltissimi grattacieli, ma non ha mai avuto danni.
La prova provata della perfetta organizzazione del Canada e della ottimale abitudine a costruire bene, da sempre, essendo noto che la fascia occidentale del paese è altamente sismica. Quindi, preoccupazione sì per gli italiani che vivono nel grande paese americano, ma non più di tanto. Laggiù non c’è niente che somigli all’Italia, soprattutto la politica e l’amministrazione. Un altro mondo. Peccato non risiedere in una terra tanto invidiabile.


28 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
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