Delitto Rea, Parolisi ricorrerÃ
Teramo – “Siamo avvocati, e impugniamo le sentenze quando non ci piacciono” ha detto il difensore di Salvatore Parolisi, avvocato Walter Biscotti, foto da un’intervista a Rete 8. Il ricorso contro l’ergastolo, quindi, è sicuro e arriverà anche presto, non appena la giudice Marina Tommolini renderà note le motivazioni della sua sentenza. Ha 90 giorni per scriverle, ma tutto lascia supporre che si conosceranno prima dei tre mesi che il magistrato ha a disposizone per procedura.
Salvatore Parolisi, ex militare campano condannato per aver trucidato la moglie Melania Rea, è ergastolano da ieri sera alle 20, quando la Tommolini ha pronunciato la sentenza. Ergastolo, la pena massima, appena attenuata dal rito abbreviato condizionato secondo il quale il processo è stato celebrato. Secondo le indiscrezioni, avrebbe pianto e poi deciso di andare avanti, di combattere la sua strenua battaglia per sentirsi dichiarare innocente. Non c’erano vie d’uscita, infatti: colpevole o innocente, senza mezze misure.
La storia dell’imputato Parolisi, quindi, non è finita. I difensori si dicono convinti della sua innocenza, e ribadiscono che non ci sono vere prove contro di lui, ma solo indizi e deduzioni logiche. Puntano sull’impossibilità ormai acclarata da ponderose perizie di stabilire con esattezza l’ora della morte della sventurata madre che fu straziata con 35 coltellate. Omicidio volontario aggravato, dice la sentenza, anche dalla impossibilità , per la vittima, di potersi difendere dal suo assassino, una vera furia vigorosa e crudele oltre ogni limite. Parolosi, per la sentenza di primo grado.
Nessuno è colpevole fino alla sentenza definitiva passata in giudicato: vale per tutti. Il delitto Rea ha ancora una storia da raccontare, nel processo di secondo grado che si terrà . Ma una drammstica pagina, non ininfluente, è stata scritta ieri sera.
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