Primarie, il Big Ben suona a Lanciano


Lanciano – Scrive Manlio D’Ortona, capogruppo PdL: “La novità del ritiro di Berlusconi e l’apertura alle Primarie sono un passaggio fondamentale che può riaprire anche in periferia un confronto attraverso un meccanismo di partecipazione indispensabile per rinnovare e rilanciare. Un’occasione unica, a condizione che avvenga a tutti i livelli e con regole chiare.
Sicuramente occorre dare un’identità forte al centro-destra Lancianese per definire il suo ruolo con chiarezza sul territorio. Un ruolo che deve essere riconoscibile attraverso le idee che esprime sulle piccole e grandi questioni ma anche sugli uomini che lo rappresentano.

Occorre da subito mettere in campo un’azione forte di rinnovamento che apra a coloro che intendono avvicinarsi alla politica. Occorre rinnovare, dando spazio al merito e ai volenterosi. Aprire un confronto interno ed esterno mettendo in discussione idee, programmi, ruoli e leadership. A tutti i livelli.

Per essere chiari, nel centro-destra finora è mancato quel processo di confronto in atto nel centro-sinistra. Un confronto che parte dai vertici nazionali, ma che si diffonde sul territorio nazionale a tutti i livelli. Le Primarie in corso nel centrosinistra hanno attivato nuova linfa e nuova energia ed un nuovo entusiasmo si avverte, anche e soprattutto nella periferia, con la nascita di comitati a favore di questo o quel candidato.
Il ruolo di Renzi e la sua posizione contro l’apparato dei partiti che resiste a prescindere, se incorniciato intorno a regole chiare e condivise, può solo contribuire alla credibilità della politica. La protesta interna, in questo caso, non è solo protesta ma si trasforma in proposta, perché avviene nel solco dei partiti che aprono, mettendo in discussione programmi e uomini, passando attraverso il consenso e il confronto espresso dalle Primarie.

E in questo viaggio verso il nuovo occorre prendere coscienza che prima ancora dei messaggi (quindi programmi, idee, contenuti) viene la credibilità dei messaggeri. Una consapevolezza che, credo, hanno molti dei nostri politici, ma che rimane un fatto, in alcuni casi, difficile da condividere, perché inevitabilmente include la possibilità di passare il testimone.
Questo confronto, che pone al centro il rinnovamento, il merito e la capacità di mettersi in discussione, soprattutto per chi ha già un ruolo, è un processo inevitabile. E se il ruolo si è strutturato su basi solide che si fondano sul consenso, il mettersi in discussione può solo aiutare a mantenere una forte connessione con il territorio. Si apre e si rischia, ma è necessario, perché le ragioni del collettivo devono prevalere su quelle del singolo.
Certo non tutto l’apparato è da “rottamare” o “formattare” e la rottamazione non passa solo attraverso la carta d’identità. Ma è anche vero che le responsabilità in politica sono “pesate” e “distribuite” rispetto ai risultati e in funzione dei ruoli e del potere decisionale avuto e utilizzato in questi anni. A partire dal Parlamento, passando per le Regioni e le Province, fino ad arrivare ai Comuni. Quindi tutti devono mettersi in gioco, chi ha già un ruolo e chi desidera interpretarlo, perché rinnovare e innovare diventa una necessità e delinea un percorso senza via di ritorno.

Quindi cosa fare e come fare?
La proposta delle Primarie può essere vincente se avviene a tutti i livelli. A tutti i livelli significa per il Parlamento, le Regioni e i Comuni. Azzerando tutti i ruoli e posizioni e rimettendosi in gioco aprendo a chiunque voglia farlo attraverso il consenso che riesce ad esprimere con impegno, passione, idee e progettualità. Con questo spirito le Primarie diventano realmente una via maestra per rifondare e rilanciare il centro-destra nel nostro territorio.


27 Ottobre 2012

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.