Cospa: “Allevatori e agricoltori non pagati”
Ofena – Il Cospa di Dino Rossi denuncia che, dopo cinque mesi, i prodotti locali degli allevatori e dell’agricoltura aquilana, forniti agli sfollati, non sono stati ancora pagati. Incredibili lungaggini e lentezze di una burocrazia (nazionale e locale) che anche in circostanze difficili non cambia identità . O c’è di peggio? “Ricorderete tutti – scrive Rossi – quando abbiamo minacciato di portare una mucca per mungerla presso le tendopoli perché il Comune dell’Aquila non acquistava i prodotti locali, anzi alcuni funzionari con l’aiuto di qualche politico a noi noto, si sono attaccati a delle futili normative per favorire altri.
Adesso siamo costretti a portare invece della mucca, le botti spandiliquame per imbrattare di letame qualche ufficio, (per esempio quello della tesoreria), visto che sono passati cinque mesi dalle prime forniture nelle tendopoli.
Non si capisce come mai solo il Comune dell’Aquila ancora riesce a pagare i fornitori, mentre gli altri comuni più piccoli con difficoltà finanziare molto più grosse, con un numero di impiegati inferiore, non hanno debiti con nessun fornitore.
In questo modo stanno mettendo in mutande, non gli insegnati, ma gli allevatori che per colpa di qualche indicazione politica, il Comune dell’Aquila, uno dei 54 comuni ricadenti nel cratere e con un maggior numero di sfollati, sta facendo di tutto, meno che far ripartire l’economia aquilana. Oggi, c’è stato una breve relazione telefonica tra lo scrivente e il dott. Cervellini, il quale ha riferito che sono in arrivo 10.000.000 € ed ha assicurato che tra due o tre giorni verranno erogati i soldi a favore della centrale del latte, per un importo pari a di 380.000€.
Voi ci credete? Noi no. Noi invece pensiamo che molti soldi siano arrivati già da tempo e con quelli sono stati pagati gli altri, come sopra descritto. Se così non fosse, la cosa è molto più grave, vuol dire che gli impiegati del comune dell’aquila sono meno efficienti di quelli dei piccoli comuni. Si spera che la cosa vada a buon fine, altrimenti quello che abbiamo detto lo faremo, perché, è il caso di dire che non abbiamo l’anello al naso”.
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