Province: “Sconcerto e tristezza”


L’Aquila – Non sono soltanto il sindaco di Chieti e il presidente della provincia, Di Primio e Di Giuseppantonio, a criticare con convinzione la decisione regionale di azzerare le province, insieme con tanti altri. E’ anche parte della politica.
“Oramai dalla Regione Abruzzo siamo abituati a vedere di tutto, ma certamente ci sconcerta la mancata decisione del Consiglio Regionale in merito alla definizione delle nuove Province. Sconcerto e tristezza per la teatrale messa in scena a cui abbiamo assistito per una non decisione e abdicazione a quelli che sono i compiti di una Istituzione chiamata a legiferare e, quindi, a decidere”. Lo afferma, in una nota, la drezione regionale dei Cattolici Democratici Abruzzo.
“Quanta amarezza nell’apprendere che il lavoro del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) non abbia prodotto alcuna decisione e, soprattutto, che il modesto campanile abbia ancora una volta vinto sulle scelte alle quali e’ chiamato un organo legislativo. Il tatticismo e l’ignavia rispetto ad una proposta, discutibile quanto vogliamo, ma pur sempre di scelta si trattava, dimostra, qualora ce ne fosse bisogno – rileva l’associazione – l’incapacita’ di questa classe politica regionale di essere al timone di una nave alla deriva. La proposta sulle quali il CAL aveva dato delle indicazioni era chiara: l’accorpamento di due Province, L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara, a cui si era aggiunta un’ulteriore proposta che prevedeva il mantenimento delle Province di L’Aquila e Chieti con la creazione della nuova Provincia di Pescara-Teramo. Da queste ipotesi la Regione aveva l’obbligo di uscire con una scelta definitiva, non rimettendo invece nelle mani del Governo ogni decisione finale: che umiliazione per l’intero Abruzzo! Non decidere affidando ad altri ogni soluzione per poi tentare la via dell’impugnativa significa mascherare la propria incapacita’. Inutile poi – per i Cattolici Democratici -rimediare alla figuraccia fatta con tutto l’Abruzzo sulle Province, annunciando l’abolizione del listino votata in seno alla commissione in Consiglio regionale.
La riforma del sistema elettorale prevede la riduzione del numero dei consiglieri eletti in Regione, pertanto l’eliminazione del listino, che tanto piaceva alle segreterie dei partiti, e’ un atto dovuto. Tornando indietro nel tempo chissa’ cosa sarebbero stati capaci questi odierni “costituenti” abruzzesi quando si scrissero le prime importanti pagine della storia della nostra Regione negli anni settanta; non osiamo pensarlo, vista l’inettitudine dimostrata soprattutto da questa maggioranza che non conosce limiti alla propria inadeguatezza”.


25 Ottobre 2012

Categoria : Politica
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